GROSSETO – “La Fondazione sarà non solo un sistema per creare avvenimenti culturali, ma deve essere sopratutto un motivo di stimolo, di continuo dialogo tra la società e l’Amministrazione. La nostra aspirazione è di diventare un laboratorio di idee per una cultura moderna”.
Queste le parole del presidente Giuseppe Chigiotti nel presentare le linee programmatiche del suo mandato alla guida di Fondazione Grosseto Cultura. Quella di Chigiotti si annuncia come una mini rivoluzione perché l’architetto ha già in mente una serie di novità che riguardano la gestione della Fondazione. Sul fronte delle risorse Chigiotti ha annunciato che la quota socio scenderà da un minimo di 5 mila a 2500 euro e che per chi investirà a sostengo della Fondazione ci saranno sconti fiscali.
Poi Chigiotti parla del suo impegno «Lo faccio perché la mia città abbia un momento di riscatto rispetto a dove è caduta per colpa di alcuni fatti storici». Nell’occasione, sono stati annunciati alcuni dei grandi eventi in cantiere per i prossimi cinque anni: il primo, in calendario per il prossimo 29 settembre, è la tavola rotonda “Fare musica in Maremma”, a novembre tavola rotonda “Cultura in Maremma”.
Per ricordare i 50 anni dall’alluvione, poi, si punterà sull’installazione di Emilio Isgrò. Nel comitato scientifico saranno presenti nomi nazionali quali Vittorio Gregotti, Vincenzo Trione e Paolo Isotta «a cui ho detto come la scuola di musica al momento sia tabula rasa». Prosegue.
“La Fondazione sarà uno degli strumenti di punta, generatore di eventi culturali di qualità – commenta Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto -. La nostra volontà è fare di questa città un palcoscenico nazionale, richiamo per tutta una serie di talenti che, fino ad oggi, hanno considerato Grosseto marginale, provinciale, piccola. Noi vogliamo una Grosseto grande, anche nella cultura, perché siamo convinti sia strategica per l’economia di tutto il territorio”.
Nel 2017 sarà celebrato il centenario dalla nascita di Carlo Cassola con una mostra alle Clarisse, un convegno internazionale ed una rassegna cinematografica da opere dello scrittore, un documentario ed un progetto per l’acquisto delle carte. Nel 2018 è in agenda la prima edizione del festival “Nelle piccole città c’è il Dna dell’umanità. Realtà e futuro delle piccole città”. Nel 2019 un evento racconterà le fortificazioni del Rinascimento. Per il 2021, invece, le bonifiche e il paesaggio di Maremma.
“Tra cinque anni abbiamo l’ambizione di lasciare una città culturalmente diversa – continua Chigiotti -: più consapevole dei propri valori, con un senso di appartenenza riaffermato, per un pubblico nazionale, ma sopratutto internazionale, grazie anche al progetto, di una manifestazione culturale di alta qualità e di richiamo internazionale.”