GROSSETO – «Abbiamo avuto la conferma che era giusto intervenire con forza e strumenti nuovi sul problema e ora possiamo dire che, anche grazie agli indirizzi politici forniti dal Consiglio regionale attraverso l’approvazione di una nostra mozione, la Toscana è in prima linea nella lotta contro il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura». Lo dice Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, commentando le “note di attuazione” fornite dalla giunta toscana in merito alla mozione proposta dai democratici e approvata dall’Assemblea il 22 giugno scorso.
In particolare, la giunta regionale rende conto di essere intervenuta su diversi aspetti del problema, proprio in considerazione degli indirizzi dettati dal Consiglio.
Innanzitutto con una delibera del 27 giugno scorso con la quale ha proposto alla Commissione Europea la modifica del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) della Toscana per escludere dagli aiuti erogati gli imprenditori che hanno commesso illeciti e reati gravi in materia di lavoro. Si tratta, come spiegato nella nota, di una “novità importante in quanto la Regione Toscana ha deciso di prevedere per l’accesso ai premi PSR un requisito ulteriore rispetto alle regole di condizionalità dettate a livello europeo e nazionale, scelta che non risulta essere stata intrapresa da altre Regioni”.
In secondo luogo, la giunta regionale, nel luglio scorso, ha deliberato l’approvazione dello schema di “Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura” che è in corso di sottoscrizione con la direzione del ministero del lavoro, l’Inps, l’Inail e le rappresentanze sindacali e del mondo del lavoro toscane. Il protocollo, com’è noto, prevede diversi impegni da parte dei soggetti che lo firmano per contrastare il caporalato. Tra questi, è prevista una nuova funzione dei Centri per l’impiego, con l’istituzione di specifici elenchi di prenotazione per il settore agricolo, su base provinciale, nei quali possono confluire volontariamente i lavoratori agricoli.
Infine, sempre presso i Centri per l’impiego saranno istituiti nuovi servizi informativi per la favorire la conoscenza dei diritti dei lavoratori.
«Mi pare che la Toscana – commenta ancora Marras – stia dimostrando impegno e fermezza nel contrasto al fenomeno. Ora – conclude – spero che anche il Parlamento mostri uguale sensibilità, concludendo al più presto l’iter di approvazione della nuova legge».