FIRENZE – La mammografia salva la vita. La diagnosi precoce di tumore al seno consente di intervenire tempestivamente e aumentare così la possibilità di guarigione. Per questo la Toscana, seguendo le indicazioni degli studiosi e del ministero della salute, ha deciso di estendere la fascia di età per la quale è indicato lo screening mammografico, ampliandola di 10 anni, 5 anni prima e 5 dopo rispetto alla fascia attuale: finora l’età indicata era da 50 a 69 anni, ora in Toscana sarà da 45 a 74 anni. Lo ha fatto con una delibera, approvata ieri dalla giunta. L’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi ha illustrato le novità contenute nella delibera stamani, nel corso di una conferenza stampa, assieme a Gianni Amunni, direttore dell’Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, che coordin a il percorso degli screening.
“Buona parte delle donne che sopravvivono a un tumore al seno, lo devono proprio alla diagnosi precoce – ha detto Stefania Saccardi – Prima si interviene, più piccolo è il tumore, e maggiori sono le probabilità di successo. Gli studi recenti e le indicazioni del ministero raccomandano l’estensione del programma di screening mammografico, e anche il nostro Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018 prevede di aumentare il livello di estensione dei programmi di screening oncologici. Abbiamo quindi deciso di cominciare con gli screening 5 anni prima, cioè a 45 anni, e finire 5 anni dopo, cioè a 74”.
“In una regione in cui c’è già il 100% di estensione e oltre il 70% di adesione allo screening mammografico, si lancia la sfida di ampliare la fascia di età – commenta Gianni Amunni – La mammografia effettuata regolarmente riduce la mortalità, e l’invito attivo garantisce l’equità, e contribuisce anche a mettere ordine in tante mammografie spontanee”.
Lo screening mammografico, offerto finora alle donne in fascia di età 50-69 anni, è un livello essenziale di assistenza. Determina una riduzione di mortalità del 20-30% nelle donne sopra i 50 anni, e del 10-15% nelle donne di età inferiore ai 50. Nel 2006 il Gruppo italiano per lo screening mammografico (GISMa) organizzò una consensus conference nazionale, concludendo che lo screening mammografico organizzato doveva essere offerto con cadenza biennale alle fasce di età 50-69 anni, mentre rimandava alle Regioni, compatibilmente con le risorse disponibili, la scelta di allargare l’estensione alle donne fino ai 74 anni, almeno per quelle che avevano regolarmente partecipato ai precedenti inviti. Anche per la fascia di età 45-49, il documento rimandava alle Regioni la scelta di estendere l’invito, con l’adozione degli stessi protocolli adottati per le donne oltre i 50. Nella stessa direzione vanno le raccomandazioni del ministero della salute, pubblicate nel 2016.
La Regione Toscana ha raccolto queste indicazioni, riorganizzando l’intero programma di screening per il tumore alla mammella, e investendo sul progetto la cifra di 1.600.000 nel triennio 2016-2018. Struttura di riferimento per l’attuazione del programma resta l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica.
L’estensione del programma di screening mammografico prenderà il via con l’inizio del 2017, con un’implementazione graduale; la completa messa a regime si realizzerà nell’arco di 5 anni. Verrà inviato un invito attivo a cadenza annuale alle 45enni, con riassorbimento delle donne 46-49enni a presentazione spontanea con impegnativa del medico di famiglia. Verrà mantenuta la cadenza biennale nelle donne in fascia di età 50-69 anni, e verrà inviato un invito attivo, sempre a cadenza biennale, alle donne in fascia di età 70-74 anni che hanno partecipato ad almeno uno dei due inviti precedenti prima del compimento del 70° anno.
Alle donne asintomatiche fuori fascia screening (cioè prima dei 45 e oltre i 74 anni) e alle donne con alto rischio eredo-familiare, è erogabile la valutazione senologica, con pagamento del ticket, e solo se la valutazione senologica risulterà positiva, saranno erogati gli esami diagnostici di approfondimento ritenuti necessari, a carico del SSR, senza oneri a carico delle assistite.
La delibera prevede anche progetti innovativi personalizzati sulle 45enni e studi pilota sulle nuove tecnologie, in particolare la tomosintesi (una tecnologia all’avanguardia, in pratica una mammografia tridimensionale ad alta definizione).