GROSSETO – Anche Sel con Cgil e Anpi. Dalla sinistra arriva infatti un altro grido di allarme non solo per la presenza di formazioni di estrema destra in città, ma anche per il quadro socio economico della città capoluogo di provincia e per i fattori che hanno portato al proliferare di movimenti di estrema destra.
«A Grosseto – scrive Marco Sabatini, coordinatore provinciale Sel – ha aperto la sua sede un’altra formazione politica di estrema destra. Oltre a condividere le considerazioni e le preoccupazioni espresse in questi giorni da organizzazioni antifasciste come l’ANPI e la CGIL vorremo però che questo fatto possa aprire anche una riflessione per comprendere le ragioni per cui oggi nella Città capoluogo della Maremma purtroppo esistano numerosi soggetti (politici, associativi) che si ispirano chiaramente al fascismo e ai disvalori di riferimento: razzismo, xenofobia, omofobia, intolleranza. Organizzazioni anni luce distanti dai principi democratici e costituzionali su cui si fonda la nostra Repubblica e che cavalcano le criticità che i cittadini vivono quotidianamente tentando di trasformarle in odio verso il diverso o verso il più povero, o comunque verso chi è più in difficoltà».
«Oltre a motivi di profilo generale, alle politiche nazionali ed europee tutte indirizzate verso un liberismo che fa a meno di ogni elemento di socialità tra gli individui, il proliferare a Grosseto di queste organizzazioni trova a nostro avviso radici anche nelle scelte amministrative compiute, o che sono ricadute, in città soprattutto negli ultimi 20 anni. Grosseto da modello, esempio nazionale nel gestire i servizi sociali ed anche l’accoglienza, città pianificata con attenzione dal punto di vista urbanistico, luogo dove il lavoro, sia pubblico che privato, era solido e presente, è diventata una città peggiore. Da troppi punti di vista. Prima con la crescita urbana disorganizzata e speculativa, con il proliferare dei centri commerciali e dei non luoghi, poi con la crisi del lavoro privato (chiusura delle grandi aziende storiche, crisi dell’edilizia) e più recentemente con il ridimensionamento e la regionalizzazione del lavoro pubblico (Asl, Provincia, Camera di Commercio, Ferrovie dello Stato etc..)».
«Grosseto è molto cambiata e probabilmente trova difficoltà ad affermare una sua nuova identità positiva e propositiva lasciando spazio a chi invece con messaggi semplici quanto pericolosi fomenta odio e paura. Anche sugli errori del recente passato quindi dovremmo riflettere senza abbassare la guardia di fronte al fascismo che nei momenti di crisi riemerge dal buio della sua storia. A riguardo la Federazione grossetana di SEL-Sinistra Italiana aderisce alla contro manifestazione promossa dall’ANPI a Chianciano Terme di domenica prossima in vista del Congresso Nazionale di Casapound che potrebbe svolgersi in Val di Chiana. Invitiamo anche i sindaci grossetani ad aderire alla manifestazione così come hanno fatto i loro colleghi senesi».