CAPALBIO – Scadono oggi 1 settembre le 6 settimane di incubazione minima che trascorrono dal momento della deposizione delle uova di una tartaruga marina in una buca sulla spiaggia. Ed infatti stamani, verso le 12 circa, presso il nido di tartaruga di Caretta caretta a Capalbio, sono invitati tutti i soggetti interessati, al fine di coordinare insieme i turni e la logistica per accompagnare questo straordinario evento della schiusa delle uova.
Numerosi volontari, da questa notte, si alterneranno, con turni di circa 8 ore, nei giorni e nelle notti precedenti all’evento e fino alla apertura del nido, grazie anche al fondamentale supporto della Direzione del Campeggio di Capalbio, che sosterrà la logistica della presenza dei volontari sul posto. Anche il Sindaco di Capalbio e il Parco Regionale della Maremma collaboreranno con la disponibilità dei propri uffici nei giorni che saranno necessari alla conclusione della schiusa.
Il coordinamento sul posto verrà effettuato da ARPAT unitamente al personale della Capitaneria di Porto, di Regione Toscana (sede di Grosseto) e dell’Università di Siena.
Nella giornata odierna sarà predisposto da Legambiente e WWF, un telo, che al momento della schiusa sarà aperto e steso per la protezione del percorso a mare che i piccoli tartarughini appena emersi seguiranno. Al momento del primo affioramento dalla sabbia, i volontari presenti dovranno completare la stesa del telo protettivo quasi fino al mare, avvisare tutti i soggetti coinvolti, e soprattutto filmare o fotografare, contando gli esemplari che affiorano, senza toccarli, spingerli o trascinarli.
Il conteggio dei piccoli sarà fondamentale per stabilire il successo riproduttivo di questa femmina di tartaruga marina. La schiusa può durare alcuni giorni e passati 3 giorni dalla fuoriuscita dalla sabbia dell’ultimo tartarughino si dovrà procedere all’esame del nido: sarà necessario scavare la buca, conteggiare i gusci rimasti e verificare la presenza di eventuali uova non schiuse o piccoli e/o embrioni morti.