GROSSETO – «Lasciamo volentieri al signor Trotta l’esegesi delle encicliche di Pio XII (1876-1958), ricordandogli che nel frattempo siamo arrivati a Francesco I, che evidentemente non apprezza». Risponde così Claudio Renzetti, segretario provinciale della Cgil, alle parole di Federico Trotta di Forza Nuova.
«Detto questo – aggiunge -, non ci stupiamo del tono della risposta di Forza Nuova, soprattutto su come la vede rispetto al ruolo del sindacato in una società moderna. D’altra parte, è evidente, cosa aspettarsi da chi propone il ritorno alle corporazioni (fasciste) e quindi l’abolizione del sindacato?»
«La Cgil, 30.000 iscritti in provincia di Grosseto, 300 vertenze lo scorso anno (quasi tutte vinte), 300 accordi sindacali chiusi con le aziende del territorio e più di 30 sedi, d’altra parte, in tutto quello che fa ci mette la faccia. Compreso difendere e promuovere i valori costituzionali e l’antifascismo, cosa che rientra nelle finalità del proprio statuto».
«Fra le altre cose – e in questo il giovane Trotta dimostra di non leggere nemmeno i giornali, né di carta né online – la Cgil grossetana si è occupata e si occupa moltissimo di contrasto al caporalato e al lavoro nero. A partire dall’inchiesta fatta sul campo nello scorso autunno, seguendo e filmando i pulmini dei caporali in giro per la Toscana del sud. Inchiesta che abbiamo reso pubblica, in seguito ci sono state ulteriori denunce ed abbiamo oramai un rapporto costante con istituzioni ed organi inquirenti per estirpare questa piaga».
«E tutto quello che facciamo, lo facciamo con le risorse che ci versano i nostri iscritti, non con il “Grifo”, la moneta locale che Forza Nuova ha proposta come grande novità alle ultime elezioni. “Si parva licet componere magnis” viene da dire a conclusione, auspicando che leggere libri e studiare non sia contrario alla vostra disciplina di partito».