CAPALBIO – Migranti a Capalbio, a parlare, dopo giorni di polemica e attenzione mediatica alle stelle è il Partito democratico. Lo fa attraverso le parole del segretario comunale di Capalbio Marco Donati, che è anche presidente della direzione provinciale del partito. L’indicazione dei “dem” è chiara: sì all’accoglienza, ma non a tutti i costi. Capalbio può e deve dare ospitalità ai migranti, ma sulla collocazione e sul numero l’ultima parola spetta alla comunità. Insomma, come aveva anche ribadito il sindaco Luigi Bellumori, queste scelte vanno fatte insieme al territorio e alla comunità locale.
«La strada dettata dall’Assessore regionale per l’immigrazione della Toscana, Vittorio Bugli – dice Marco Donati – e ripresa dall’amministrazione comunale ci sembra ragionevole e responsabile e trova la nostra condivisione. Il confronto e la condivisione auspicata dalla Regione Toscana rappresenta un ottimo punto di partenza per una discussione schietta e concreta tra il territorio e le altre istituzioni interessate alla questione».
«A Capalbio – spiega Donati – risiedono già totalmente integrati, centinaia di extracomunitari senza che nessun clamore si sia alzato nel tempo per questo, a dimostrazione dell’atteggiamento della comunità capalbiese rispetto al fenomeno».
«La petizione sottoscritta da circa 400 cittadini (non vi si legge il nome di nessun cosiddetto VIP) esprime alcune preoccupazioni per la collocazione sul territorio di un consistente numero di rifugiati calati sul territorio senza nessuna mediazione e senza nessuna garanzia di adeguati interventi legati all’impatto di questi sul territorio».
«Altra partita, tutta privata, e sul cui merito non entriamo è quella dei proprietari di case nel complesso ove saranno allocati, tesa a tutelare i loro legittimi interessi. La sensibilità del nostro territorio nei confronti delle tante persone che nel corso degli anni ci hanno richiesto assistenza e solidarietà non può assolutamente essere messa in discussione. La nostra storia parla da sola e anche questa volta sapremo rispondere con le giuste accortezze a quanto richiestoci dallo stato centrale».
«Naturalmente il Governo non può pensare di imporre posizioni e numeri che, di fatto, creerebbero difficoltà sia alla comunità capalbiese sia ai migranti stessi con importanti riflessi e conseguenze sociali che l’insediamento di 50 profughi comporta. Solamente con un percorso con i cittadini e le istituzioni locali si potranno creare le migliori condizioni possibili di convivenza e rispetto reciproco».
«Accogliamo quindi con senso di responsabilità la sollecitazione ricevuta da tanti cittadini capalbiesi, che vivono 365 giorni l’anno il nostro favoloso territorio, e ci rendiamo subito disponibili ad avviare un ragionamento politico serio, sollecitando anche il partito provinciale e regionale, con determinazione e consapevolezza».
«La strada della concertazione e della condivisione è avviata e sicuramente troverà il giusto equilibrio fra gli enti interessati e il territorio che si dimostrerà come sempre all’altezza del nome e della tradizione che sempre ci ha caratterizzato».