GROSSETO – «A metà tra contraddizione e buone pratiche, l’attuale amministrazione della città, come altre in Italia, si è avvalsa della collaborazione di richiedenti asilo per ripristinare un’area danneggiata da incendio». Marco Simiani, segretario provinciale Pd interviene sulla recente polemica in merito all’utilizzo di migranti per aiutare il vivaio Principina dopo l’incendio che lo ha distrutto. «Come in altre città, il PD sostiene che le amministrazioni locali abbiano un ruolo di valorizzazione nel mettere in piedi queste tipologie di sostegno, andando quindi sia a beneficio delle proprietà pubbliche o private, sia dei migranti».
«Davanti ai numerosi sussulti interni alla maggioranza che governa Grosseto, manifestate da alcune liste contrarie a tale collaborazione, mi chiedo se in campagna elettorale la coalizione di centro destra abbia frainteso i riferimenti o il contesto – prosegue Simiani -. Viene difficile pensare alle citazioni di Giorgio La Pira dichiarate in campagna elettorale, collegate al contesto interno. Grosseto è sempre stata una terra meticcia (basti pensare che la popolazione, in questa città, nei primi del novecento, non arrivava a diecimila persone, oggi siamo oltre ottantamila) e in questi anni ha accentuato questa sua particolarità. Invece di prendere forza da questa situazione, la città, non è riuscita ad esprimere questa sua potenzialità, vestendo molte volte i panni di un piccolo comune, piuttosto che dismetterli e prendere i contorni di un capoluogo di Provincia, capace di indirizzare il proprio territorio».
«Il PD ha sempre pensato che Grosseto non dovesse svolgere solo il ruolo di capofila, ma fosse il punto di riferimento politico, culturale ed economico di tutta la provincia, riconosciuto da tutti i comuni. Non faccio riferimento solo alle politiche di accoglienza, ma anche al dibattito sul ruolo che Grosseto dovrebbe svolgere sul tema della sanità. Su questo il Pd si è battuto fortemente e le notizie recenti lo affermano – continua la nota del Pd -. Con l’arrivo di sistemi robotici avanzati come il Vinci Xi, l’Ospedale di Grosseto avrà, sempre più, un ruolo centrale, garantendolo come centro all’avanguardia del settore a livelli che travalicano i confini regionali, con il beneficio, non affatto secondario, di poter curare in maniera più accurata ed efficace i propri pazienti».
«Mi riferisco, inoltre, a riforme come quella del terzo settore approvata all’insegna delle parole: solidarietà, impegno e partecipazione. Mi riferisco anche a leggi come il “Dopo di noi”, e mi riferisco anche alle unioni civili, che restituiscono dignità e prospettiva a chi, giustamente, era anche meno tutelato. Grosseto, come il Paese, per migliorare non può disconoscere, o addirittura dire NO, ai benefici, palesi, di alcune politiche, disconnettendosi dal resto del mondo. Significherebbe rinunciare, ancora prima della possibilità di avvalersene, a cambiamenti talvolta attesi da decenni. Si può migliorare e anche per questo noi diciamo Sì, per Grosseto e per l’Italia». Conclude Simiani.