ISOLA DEL GIGLIO – «Arrivati alla avanzata età di 84 anni, io e mia moglie (90 anni) stiamo vivendo questo ultimo scorcio di vita che ancora ci resta con l’ansia di non trovare degna sepoltura nel cimitero di Giglio Castello». Inizia così la lunga lettera che ci ha inviato Ivo Lubrani, un nostro lettore che ci scrive da Isola del Giglio.
«Più volte e da diversi anni ho sollecitato le varie Amministrazioni a risolvere l’annoso problema dei posti per la tumulazione sia in tombini sotto terra, sia in loculi fuori terra, e sempre ho avuto risposte non concrete e quantomeno non convincenti. Allo stato attuale non esiste più un loculo disponibile, e neanche uno spazio a terra dove costruire un tombino. Come soluzione tampone, si cerca qualche loculo vecchio, temporaneamente vuoto e disponibile per fare poi la estumulazione della salma in un altro dove era stato sepolto un parente. Ma tutto questo è stato e sarà sempre possibile quando si potrà sfruttare una situazione favorevole».
«Il problema grosso viene alla luce quando muore una persona che non ha nessun riferimento con altre persone tumulate e quindi da estumulare. E’ il caso di mia moglie che dopo avere vissuto da oltre 60 anni al Giglio come maestra e avendo insegnato a diverse generazioni (dagli anni ’50 agli anni’80) si ritrova ora a non sapere dove essere sepolta – afferma Ivo Lubrani -. Poiché il suo stato di salute è estremamente precario (vive ventilata da due macchine e con ossigeno) prego il Sindaco Ortelli di rassicurare il sottoscritto, proponendo una soluzione reale e immediata per una eventuale tumulazione sia in terra che in un loculo».
«Purtroppo la morte può colpire chiunque improvvisamente, ma soprattutto le persone che ormai sono destinate ad avere una vita difficile, sia in riferimento all’età che alle malattie. La situazione attuale del cimitero del Castello, più volte esposta dal sottoscritto, è la seguente:
• Il sindaco mi ha riferito da diversi mesi che esiste un progetto per una cinquantina di loculi fuori terra nell’ambito cimiteriale. Ci sono tutti i vari pareri al progetto esecutivo, esiste un finanziamento già nell’anno 2010, ma non si possono appaltare i lavori perché ciò è impedito dal cosiddetto “patto di stabilità”, anche se il Comune del Giglio rientra fra quelli “virtuosi”. L’unica cosa vera è che il patto di stabilità è diventato il “patto dell’eternità”, nel senso che non dovrà morire più nessuno. Ma se è così, la pavimentazione della strada dell’Allume come è possibile farla?
• Ho constatato invece che su tutta l’area cimiteriale esiste ormai lo spazio per la realizzazione di 5 o 6 nuovi tombini sotto terra, e poi il cimitero è saturo. Allo stato attuale, come mi ha riferito il sindaco, non si può tumulare a terra perché è scaduta la concessione per la gestione cimiteriale alla ditta incaricata, e il Comune sta facendo l’asta per l’assegnazione della concessione ad altre ditte. Quanto dovrà durare questa situazione? Giorni fa, in occasione dell’ultimo funerale si è consumata una penosa farsa quando tutto era pronto per la tumulazione in un loculo nella parte alta del cimitero (con prete e banda musicale schierati); successivamente la decisione di tumulare in un altro loculo della parte bassa del cimitero (con spostamento del prete e della banda); mancava infine il muratore per chiudere il loculo. I parenti pensavano dovesse provvedervi la Misericordia ma, in attesa dell’assegnazione della gestione della gestione cimiteriale, nessuno è legittimato a intervenire, neppure per un tamponamento di un loculo. In sostanza i parenti devono chiamare un muratore a loro cura e spese, così come è stato fatto in questa ultima circostanza. Il pubblico naturalmente non ha commentato con benevolenza l’accaduto e si è chiesto cosa farà l’Amministrazione comunale per ovviare a tali inconvenienti. Nel frattempo, conoscendo le lungaggini della burocrazia, il Padreterno dovrà decidere di non far morire più nessuno.
• Anche se questi 5-6 tombini fossero immediatamente disponibili, si potrebbe soddisfare l’esigenza delle tumulazioni per meno di un anno, considerato che anche il cimitero di Giglio Porto, da questo punto di vista, si trova in condizioni peggiori di quello del Castello. Anche la costruzione dei 50 loculi potrebbe risolvere il problema soltanto per qualche anno. Occorre invece una soluzione a lungo termine come l’ampliamento dell’area cimiteriale al di fuori dell’attuale perimetro».
«Mi è stato assicurato dal sindaco che è in programma la formazione di un “catasto” dei loculi e tombini occupati da più di 20 anni, che saranno quindi oggetto di estumulazione per i concessionari che non la rinnoveranno – prosegue la lettera -. Questa ipotetica soluzione è praticamente irrisoria, nel senso che le persone interessate rinnoveranno la concessione per esservi poi tumulati loro stessi. Resteranno quindi fuori tutti coloro che non avranno parenti già tumulati. A questo punto, l’unica soluzione risolutiva è rappresentata dall’ampliamento dell’area cimiteriale che si può fare in breve tempo come variante al Piano Strutturale, anche se tale strumento urbanistico è tuttora mancante del necessario Regolamento».
«Il Comune del Giglio dovrebbe prendere esempio da quello di Monte Argentario, il cui sindaco ha programmato la costruzione di 700 loculi con il sistema del “project financing” che consente di superare gli ostacoli del patto di stabilità. Dal momento che, allo stato attuale, vi saranno spazi per fare nuovi interventi nel periodo di tre-quattro anni (per il cimitero del Castello gli spazi non sono sufficienti neanche per un anno) e l’Ufficio Tecnico del Comune di Monte Argentario predispone un progetto di massima per l’ampliamento del cimitero nell’area di rispetto dello stesso, consentendo subito l’inizio dell’iter per gli espropri, mentre l’ufficio Urbanistica predispone una variante, se necessaria, o l’approvazione del progetto definitivo in variante urbanistica – continua Lubrani -. Trattandosi di una problematica che riveste soprattutto l’igiene pubblica, penso che anche il Prefetto voglia intervenire per dare una mano al sindaco al fine di trovare una soluzione definitiva del problemaAuguriamoci di non dover ritornare ai funerali che facevano i marinai sui galeoni, considerando che in mare lo spazio non ha confini».