GROSSETO – Le feste di san Lorenzo 2016 sono state l’occasione da parte dell’ufficio diocesano beni culturali ecclesiastici per dare alle stampe una piccola, ma significativa pubblicazione scritta da Mario Zannerini: “La colonna del Duomo”. Si tratta di una ricerca da lui condotta sul monumento che si trova sul lato sinistro della facciata principale della Cattedrale di Grosseto, lì collocato nel 1967 per i 200 anni della istituzione della Provincia di Grosseto da parte del Granduca Pietro Leopoldo.
Il lavoro di ricerca è stato editato quest’anno perché ricorrono i 250 anni dell’istituzione della Provincia.
“Abbiamo colto l’occasione delle feste di san Lorenzo – spiega don Franco Cencioni, direttore dell’ufficio beni culturali ecclesiastici e proposto del Capitolo della Cattedrale – perché Lorenzo, assieme alla Madonna delle Grazie è patrono della nostra Chiesa di Grosseto. E come il 7 maggio 1967, con un anno di ritardo rispetto alla ricorrenza del bicentenario, il Comune, su iniziativa della Pro loco e della Diocesi, fece erigere e inaugurò la colonna, in occasione della festa annuale della Madonna delle Grazie, così cogliamo l’occasione della festa del patrono della città per offrire alla memoria collettiva questo lavoro”.
La pubblicazione si compone di 16 pagine e contiene alcune foto. E’ stata stampata dalla “Editrice il Mio amico” di Vieri, Roccastrada. Il costo di una copia è di 2,50 euro e potrà essere acquistata presso la libreria Paoline e altre librerie della città che saranno disponibili ad accogliere questa pubblicazione, stampata in mille copie. Il ricavato delle vendite sarà devoluto per il progetto della Diocesi “Una luce per Aleppo”.
A far scattare in Zannerini, cultore di storia locale, l’interesse per la storia della colonna è stata la notizia secondo cui il basamento che la sostiene proviene dalle cave dismesse di Caldana, paese in cui è nato e vive da sempre. L’autore si è messo a fare ricerche in archivi e biblioteche, appurando che in effetti il marmo del basamento è di Caldana. In particolare, a fare luce anche sulla storia della colonna è stata la consultazione della delibera della giunta comunale del 17 giugno 1966 avente ad oggetto la “posa in opera di una colonna in pietra e costruzione del basamento in pietra di Caldana rosa”. Ci sono altri due aspetti interessanti della ricerca condotta da Zennerini. Il primo è relativo al nome della colonna, erroneamente detta “dei Bandi” o “dei Priori”. Una colonna con questo nome effettivamente è esistita. Si trovava nelle adiacenze di piazza Dante e fu tolta nel 1846, dopo oltre due secoli dalla sua installazione, per consentire il rifacimento della pavimentazione della piazza e per collocare il monumento a Canapone. Il nome “dei Priori”, invece, era riferito al fatto che la colonna si trovava a poche decine di metri dal palazzo dei Priori, di fronte al Duomo, demolito nel 1937. La colonna, invece, tolta nel 1846, non è stata più ritrovata. L’attuale proviene dallo scavo archeologico effettuato nel 1863 a Roselle.
L’altra curiosità risiede nel fatto che dalle ricerche effettuate da Zannerini emerge che l’installazione dell’attuale colonna non ebbe luogo per le feste laurenziane del 1966, bicentenario della Provincia di Grosseto, come invece era previsto anche dagli articoli dei quotidiani dell’epoca che annunciavano l’evento, ma per la festa della Madonna delle Grazie del 1967. Se sul basamento è riportata l’incisione “Bicentenario della Provincia MDCCVXVI-MCMLXVI”, in verità la cerimonia avvenne un anno dopo.
Dopo la sua installazione la colonna non era stata più toccata, fino al 9 agosto 2012 quando, in occasione della realizzazione della rampa di accesso all’ingresso principale della Cattedrale, il monumento è stato spostato più verso la piazza, mantenendo comunque inalterato il rapporto visivo con la facciata del Duomo e con la piazza stessa. L’inaugurazione della rampa e della colonna “ricollocata” ha avuto luogo il 5 gennaio 2013.
“Questo lavoro – sottolinea don Cencioni – è un piccolo, quanto utile contributo alla nostra storia cittadina, perché la lungimiranza del Granduca Pietro Leopoldo, che elevando Grosseto a Provincia la rese territorio pienamente autonomo e con una propria indiscussa identità, ha fatto sì che Grosseto respirasse con due ‘polmoni’: quello religioso, rappresentato dall’essere, fin dal 1138 sede vescovile e quindi civitas, e quello civile”.
Per Zannerini, collaboratore dell’ufficio beni culturali ecclesiastici della Diocesi, non si tratta della prima pubblicazione. Assieme a Piero Simonetti, anch’egli collaboratore dell’ufficio diocesano, ha dato alle stampe “Storia di Caldana e Gavorrano” (1998) ricostruita attraverso le trascrizioni degli auditori fiscali che giravano nei paesi, e “Garibaldi in Maremma” (1999), in occasione del 150esimo anniversario dell’approdo dell’eroe dei due mondi sulla spiaggia di Cala Martina. Ha collaborato anche con la rivista “Antiche dogane”.