ALBERESE – Valorizzare e conservare la biodiversità, questo l’obiettivo del progetto realizzato da Alce Nero e Terre Regionali Toscane, che si propone di conservare la varietà del germoplasma maremmano e ricominciare a utilizzare i grani antichi tradizionali: produzioni biologiche e più salutari, controllate e fortemente caratteristiche del territorio maremmano, che potrà beneficiare dell’appoggio di Legambiente al progetto. Questo assume un significato ancora più importante per il fatto che le coltivazioni di grani antichi insistono all’interno del Parco regionale della Maremma, un’area protetta di enorme valore dal punto di vista della biodiversità e che rappresenta il valore aggiunto per le produzioni biologiche e di eccellenza in campo agricolo.
“Valorizzare i grani antichi e le antiche varietà di grano – ha spiegato Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente – significa conservare una biodiversità che si sta perdendo, riuscendo a salvaguardare, attraverso le produzioni biologiche, la salute dei consumatori dal degrado e l’inquinamento delle aree coltivate. Riteniamo che le azioni messe in atto da Alce Nero e Terre Regionali Toscane siano un messaggio forte e chiaro, che Legambiente sostiene e incoraggia con forza”.
“I prodotti sono messaggeri – ha detto Lucio Cavazzoni, Presidente Alce Nero – dei territori da cui nascono, della storia della cultura e dell’affetto dell’umanità che vi è impegnata. La varietà di grano Senatore Cappelli dei parchi toscani rappresenta un grande augurio per una agricoltura sana e partecipata”.
“Non pensiamo a questa collaborazione come semplice azione commerciale – ha sottolineato Marco Locatelli, Direttore gestioni agricole Terre Regionali Toscane – ma come l’opportunità di aprire una filiera, in cui le aziende agricole toscane che avranno i requisiti necessari e che ricadranno nelle aree a Parco o limitrofe, potranno aderire ai programmi di fornitura, premianti anche dal punto di vista del prezzo di vendita”.