GROSSETO – Presentato oggi a Festambiente l’importante accordo a livello nazionale tra Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agricola italiana con oltre 5.500 ettari di SAU (Superficie Agricola Utilizzata) e Legambiente.
La collaborazione riguarderà la realizzazione di un articolato progetto di agricoltura responsabile che, partendo dalla riscoperta delle tradizioni antiche e l’utilizzazione delle migliori tecnologie e le più avanzate ricerche scientifiche, darà vita a produzioni alimentari di eccellenza in tutto il territorio nazionale.
Presenti alla cerimonia di firma Rossella Muroni, Presidente nazionale Legambiente, Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi, Angelo Gentili, Segreteria nazionale Legambiente e Guglielmo Donadello, Responsabile tecnico della campagna Legambiente per un’agricoltura italiana di qualità.
Primo passo del progetto sarà la conversione di alcune centinaia di ettari dell’azienda a biologico. Le aree che saranno interessate alla conversione saranno identificate sia a Jolanda di Savoia (Ferrara) dove l’azienda ha una superficie di oltre 4000 ettari SAU sia a Santa Caterina (Cortona) con i suoi 1600 ettari di SAU.
Il percorso avviato oggi con la firma dell’accordo si inserisce in un più ampio approccio che vede Bonifiche Ferraresi impegnata con l’obiettivo di è portare sulle tavole dei consumatori un’ampia gamma di prodotti alimentari sostenibili e di alta qualità, ottenuti attraverso un’agricoltura innovativa, capace di valorizzare le eccellenze della filiera agro-alimentare 100% italiana e di tutelare il territorio e le sue risorse naturali.
Un accordo molto importante sul fronte dell’agricoltura di qualità e sulla filiera agricola 100% italiana, che rappresentano un asset strategico per il paese. Il percorso intrapreso dalla società agricola Bonifiche Ferraresi comprende, oltre al rinserimento della sostanza organica (con la conseguente diminuzione dell’utilizzo della chimica) per garantire la fertilità dei terreni, l’importantissimo piano idrico che insieme all’utilizzazione delle più moderne tecnologie applicate alle macchine agricole consentono la riduzione di tutti gli sprechi (su tutti quello dell’acqua), il rispetto della stagionalità delle produzioni e una serie di interventi mirati ad utilizzare le tecnologie più innovative come i mezzi di indagine e ricerca più sofisticati in ambito agricolo e l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili con il progetto partito nel mese di maggio con Enel per la che porterà alla nascita del primo distretto rurale dotato di autonomia energetica, ecc. In sintesi Bonifiche Ferraresi con il piano industriale 2015 – 2019 ha puntato con forza ad un rinnovamento del tradizionale modello di produzione e vendita delle materie prime e semilavorati agricoli, abbracciando la filosofia “dal campo allo scaffale” attraverso investimenti di 32 milioni di Euro che rappresentano oggi un volano per il rilancio di tutto il settore agricolo italiano.
“Apprezziamo la sensibilità di Bonifiche Ferraresi, l’azienda agricola più grande d’Italia, che ha scelto di convertire a biologico – ha spiegato Rossella Muroni, Presidente nazionale di Legambiente – alcune centinaia di ettari dando un segnale significativo rispetto a questo tipo di agricoltura correlata con la sensibilità ambientale. Le scelte di ridurre l’utilizzo della chimica e puntare sul risparmio idrico, attraverso indagini e attrezzature tecnologiche e innovative, consentono a Bonifiche Ferraresi di ridurre l’impatto ambientale delle coltivazioni agricole, realizzando una filiera aziendale che chiuda il ciclo anche in termini di trasformazione dei prodotti con un’attenzione particolare alla sostenibilità”.
“Il concetto di sostenibilità – ha affermato Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi – per noi di Bonifiche Ferraresi è parte integrante di tutte le nostre attività quotidiane, tra i principi e i valori che guidano il nostro piano industriale insieme al rispetto della tradizione, alla ricerca e innovazione e ovviamente alla redditività delle nostre decisioni per il bene dell’azienda, dei suoi dipendenti e dei suoi azionisti. Abbiamo avviato – ha aggiunto Vecchioni – un piano di investimenti di 32 milioni di euro che ha visto importanti interventi già compiuti come la georeferenziazione di tutti i 5500 ettari di SAU, il rinnovamento del parco macchine con la partnership industriale con John Deere, il piano idrico per la gestione dell’acqua, sono la prova che Bonifiche Ferraresi vuole essere il soggetto di riferimento per la grande agricoltura del futuro basata sulla sostenibilità e responsabilità nell’agire quotidiano, sul trasferimento di conoscenza e di tecnologia per la produzione di filiere alimentari d’eccellenza 100% Made in Italy, sinonimo di professionalità e occupazione di qualità, difesa del nostra più importante risorse e del il territorio”.