CASTELL’AZZARA – Una volta aveva la testa di paglia, un cappello a tesa larga sopra e una vecchia camicia consunta. Questo era il classico spaventapasseri, quello che si trovava nelle campagne maremmane e amiatine, e che doveva tenere lontano dalle semente uccellini, gazze e cornacchie. I tempi però cambiano, e anche il buon spaventapasseri si evolve.
E così, in un podere nel comune di Castell’Azzara, hanno deciso di modernizzare i propri spaventapasseri: niente più testa di paglia e cappello ma casco e abbigliamento da motociclista, lo stesso che indossa il proprietario del podere quando va a pascolare le proprie pecore.
«Ho notato che i lupi, quando ci sono io girano alla larga. Me lo hanno confermato anche i vicini – afferma il titolare dell’azienda – e così ho deciso di ricreare tanti me. Con i miei vestiti e il casco in testa. E li metto in posa, come sto io quando vado dal gregge. Ogni tanto gli cambio bure maglietta, roba usata, che sentano il mio odore. Il prossimo passo poi saranno dei dissuasori sonori con registrate le mie urla. Avevo una vecchia moto da trial e volevo metterci anche quella ma mio figlio non ha voluto».
Sembra che gli spaventalupi motociclisti al momento funzionino, anche se l’allevatore non sembra essere certo che il rimedio sia definitivo «Prima o poi capiranno che non sono io, si abitueranno, e saremo punto e a capo. Allora dovrò inventarmi qualcos’altro. Perché il rischio è che ad estinguersi non sia la razza del lupo, ma quella del pastore».