GROSSETO – «Senza rinnovo della concessione non si gioca neanche in D» così Max Pincione risponde al sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che in una conferenza stampa aveva rispedito al mittente le accuse del presidente del Grosseto calcio in merito alla mancata iscrizione al campionato di Lega Pro.
«Mea culpa? Siamo sicuri – chiede Pincione -? Fa sorridere come chiunque si appresti a fare dichiarazioni, quasi a voler mettere le mani avanti». Poi Pincione si rivolge direttamente al sindaco: «Avrei avuto piacere di avere almeno un incontro, un confronto con il nuovo sindaco di Grosseto. Prima della sua nomina era lui a cercare noi, e dopo, nonostante si siano presentate numerose occasioni, non è mai stato presente ad un solo incontro, non solo, due giorni prima della mia ultima partenza, ha rifiutato di incontrarsi con me anche per un caffè. Un sindaco che si dissocia dalla vecchia amministrazione comunale, e si accinge a ricoprire un ruolo così importante, dovrebbe cercare di porsi in posizione collaborativa non distaccata con le realtà locali, sopratutto, ove la vecchia amministrazione aveva creato dissapori».
«Al contempo, l’assessore Fabrizio Rossi è stato, a mio avviso, ‘sacrificato’ e mandato avanti in doppia veste – prosegue il presidente della squadra biancorossa .: l’assessore Rossi, da sempre tifoso del Grifone, ha avuto l’ingrato compito di comunicare alla nostra Società la ben chiara e già da tempo deliberata posizione comunale (crediamo figlia della precedente gestione amministrativa, in quanto a nostro parere, nulla è cambiato da giugno scorso): il rinnovo della convenzione, anche pluriennale, degli impianti sportivi Zecchini e Palazzoli è di fatto subordinato al venire meno dell’attuale stato di morosità in cui (a dire del Comune di Grosseto) versa la FC Grosseto. In un documento di alcuni giorni fa, si parla di mera “messa a disposizione” dello Stadio Zecchini per la prossima stagione sportiva ai fini della partecipazione della FC Grosseto al campionato di Lega pro».
«Ma a parole non si conclude nulla. Manca il rinnovo, annuale o meno, anche tacito, ma senza il contratto, con il quale si concede il godimento dello stadio Zecchini per la stagione sportiva 2016/2017, non è stato possibile presentare la domanda di ripescaggio e ad oggi, non sarà possibile neanche giocare il campionato di serie D – precisa Pincione -. La stessa lega calcio infatti ci ha accolto l’iscrizione al campionato ma attende il contratto. Se permette, signor sindaco, non è sufficiente una dichiarazione firmata da lei, con cui si dice poi lo faremo… capisco che le nostre dichiarazioni non siano di suo gradimento, ma al contempo è difficile, per una società seria come la nostra, digerire una posizione comunale così arbitraria ed illegittima; di fatto è stata, per me ed i miei soci investitori che hanno deciso per il non ripescaggio, una grossa e fondamentale mancanza quella del contratto di rinnovo di convenzione».
«Se lei pensa che il nostro arrivo a Grosseto ad agosto, quando tutti pensavano a starsene in vacanza, l’aver speso 1 milione 400mila euro in una società alla quale erano state tagliate le gambe, sia da ritenersi un insuccesso, lei non dovrebbe essere sindaco. Io non devo nascondermi dietro a niente e nessuno, l’unica cosa che io avevo chiesto era stata la disponibilità del campo per cinque anni. Ci avevate promesso la convenzione un anno fa. Dovete darcela. Questa è l’unica cosa che l’FC Grosseto chiedeva e chiede. Avevamo pianificato il nostro progetto di investimento su Grosseto sulla base di quella promessa. Mai mantenuta. Non avete ancora oggi il coraggio di dire che non ce la concederete».
«La Fc Grosseto è l’unico aspetto positivo di questa provincia abbandonata da persone come lei – attacca Pincione -. Un aeroporto, a 15 minuti dal mare, che non fa arrivare un turista, un territorio che è una risorsa e ricchezza naturale completamente abbandonata a se stesso. Ed imputate a me gli insuccessi della vostra città? La sua amministrazione comunale si giustifica continuando a sbandierare una nostra presunta morosità e mal gestione di beni avuti in concessione. Siete sicuri di poter dimostrare che un anno fa, quando la FC Grosseto ha avuto in concessione gli impianti sportivi Zecchini e Palazzoli, lo stato di conservazione degli stessi era ottimo e nel rispetto dei canoni obbligatori richiesti dalla stessa federazione? Perché è ovvio che se così fosse, saremmo noi i primi a fare un mea culpa. Ma la realtà è che la nostra Società non merita di essere trattata in questo modo. Ha “ereditato” degli impianti sportivi carenti dal punto di vista strutturale ed ho sopportato (da solo) tutti i costi e le spese necessarie per adeguare e porre rimedio alle carenze strutturali in cui versava ad agosto 2015 lo stadio G. Zecchini. L’apporto comunale è stato minimo (anche economicamente) ed è stato anche esso subordinato di fatto al venire meno dell’attuale stato di morosità in cui (a dire del Comune di Grosseto) versa la FC Grosseto».
«Noi lo chiamiamo ricatto dal momento che l’FC Grosseto non è né inadempiente, né morosa. Quindi si. Avete contribuito a non avere un FC Grosseto in Serie C. E finché le colpe sono solo nostre sta bene, ma vi ricordo che questa partita l’avremmo dovuta giocare tutti insieme, invece, ognuno è stato alla finestra a fare chiacchiere pensando che avremmo dovuto lanciar soldi in campo come fossero noccioline. Adesso saranno onori e glorie per voi. Un ingiustificato arricchimento che il Comune di Grosseto sta per godere a scapito della squadra cittadina, dei suoi tifosi, degli sponsor e di tutti i soggetti che gravitano attorno ad essa. Benefici in termine di immagine che il Comune ha acquistato grazie alla buona stagione sostenuta dalla Fc Grosseto e dalle sue giovanili. Una compagine di prima squadra allestita in meno di un mese, invidiabile, che ha chiuso con un insperato secondo posto in Campionato. Ma di questo già nessuno si ricorda più».
«Come mai il comune di Grosseto non permette alla nostra società di conoscere l’esito del procedimento civile instaurato dal Comune nei confronti del precedente concessionario degli impianti sportivi obiettando che la nostra Società non è parte del procedimento civile? Il canone di concessione dell’immobile non è stato pagato dalla nostra Società perché sussistono degli inadempimenti (a monte) imputabili al Comune di Grosseto. Voi avete ottenuto un accertamento di responsabilità per 90mila contro Camilli, perché Camilli era inadempiente verso il Comune: forse avreste voluto che da noi uscissero questi 90 mila euro per rimettere a norma lo stadio. Visto che vi piace solo ribadire che se non metteremo fine alla nostra ‘morosità’, non rinnoverete il contratto di concessione, noi provvederemo a trovare un altro stadio in cui giocare».
«Il comportamento soverchiatore del Comune di Grosseto è in linea con quello della precedente amministrazione e si manifesta sulla questione della compagine vicina “Roselle”, ma anche sul tema del campo di alleggerimento Palazzoli.
In tal caso il Comune di Grosseto ha imposto unilateralmente una coabitazione alla nostra Società senza tenere minimamente in considerazione le (fondate) preoccupazioni tecnico – pratiche manifestate – prosegue -. Il Comune di Grosseto si è reso inadempiente alle obbligazioni assunte in sede di convenzione. La Convenzione scade alla fine del mese prossimo (ed è, pertanto, attualmente in vigore!) e parla chiaro: la nostra Società non ha nessun obbligo di dividere (o condividere) la struttura sportiva con altre società se non per manifestazioni occasionali (e non per tutto il Campionato come nel caso del Roselle)».
«Quanto al campo di alleggerimento N. Palazzoli per tale campo da gioco è scaduta l’agibilità. Non è in regola ed il Comune ancora una volta non ha minimamente proposto o promesso una sua imminente “messa a norma”. Un’ultima considerazione sulla manutenzione degli impianti sportivi: durante l’ultima manifestazione sportiva di atletica il campo da gioco ha risentito delle logoranti attività poste in essere (lancio del peso etc.) – conclude Pincione -. Confidiamo che il terreno da gioco sia prontamente risistemato dal Comune di Grosseto».