GROSSETO – “Non esistono formule magiche per creare lavoro. Occorre investire nell’intelligenza e nel cuore delle persone”. E’ quanto sosteneva don Mario Operti, il sacerdote piemontese prematuramente scomparso nel 2001, a cui si deve il lancio del Progetto Policoro, percorso della Chiesa italiana per aiutare i giovani, soprattutto coloro che vivono il problema della disoccupazione o della precarietà, a sapersi orientare nella ricerca e nella creazione di un’attività di impresa, partendo dalle loro competenze, capacità, talenti e sogni.
A Grosseto il Progetto Policoro è partito nel 2015 ed oggi è in grado di presentare il primo “gesto concreto” sul territorio, a testimonianza che è possibile essere artefici del proprio futuro.
La storia di Federico – E’ la storia di Federico Comandi, 35enne di Bagno di Gavorrano, il quale anche grazie al Progetto Policoro ha dato vita all’azienda agricola “Orti di Maremma”, con l’obiettivo di farne una fattoria sociale, didattica, ecosostenibile, capace di portare innovazione agricola praticando la permacultura e custodendo specie animali e vegetali nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio in cui è inserita.
L’azienda è distribuita su due Comuni: un ettaro e mezzo a Gavorrano (Basse di Caldana, località san Giuseppe), dove c’è la sede dell’azienda stessa; altri 18 ettari a Scarlino, di cui 14 di bosco, in parte di castagneto e in parte di oliveto, entrambi da recuperare.
Federico ha iniziato a dar corpo al suo sogno a febbraio, quando ha stipulato il contratto di affitto coi proprietari del terreno, i quali avevano indetto un bando (“Antiche terre per giovani progetti”) per assegnare le terre ad un giovane con un progetto innovativo. Federico se l’è aggiudicato dopo una selezione di 700 richieste. I proprietari lo hanno supportato, sostenuto, soprattutto per la presentazione della domanda di finanziamento del PSR.
Poi l’incontro con il Progetto Policoro e con l’animatore di comunità Alessandro Corina.
“Avevo letto del Progetto della Diocesi dai giornali – racconta Federico Comandi – poi un’amica mi ha parlato di Alessandro e ho preso contatto. Ci siamo incontrati, gli ho raccontato l’idea imprenditoriale che avevo in mente, ma anche le difficoltà burocratiche che stavo incontrando. Il Progetto Policoro mi ha offerto, oltre che il supporto morale per continuare a credere nella bontà e nella fattibilità della mia idea, il supporto tecnico di cui avevo bisogno grazie alla rete di professionalità e di organizzazioni che a titolo volontario collaborano col progetto. Da quel momento le cose sono andate di bene in meglio e oggi posso dire di essere finalmente partito, a piccoli passi, nella giusta direzione”.
“Federico – spiega Alessandro Corina, 27 anni, interior designer, da un anno e mezzo animatore di comunità del Progetto Policoro nella diocesi di Grosseto – è l’esempio concreto di ciò che il Progetto può rappresentare per un giovane. E’ un motore che genera speranza in giovani che spesso hanno ottime capacità ed idee, ma si scontrano con la fatica di trovare un loro posto nel mondo. Nel mio servizio sto facendo molti colloqui e vedo che nei miei coetanei c’è prima di tutto il bisogno di tirar fuori la consapevolezza delle loro capacità e che sognare il futuro così come lo desiderano non è un peccato. A questo punto il mio sogno è potermi mettere attorno al tavolo col sindaco di Grosseto e i suoi collaboratori e verificare insieme quali collaborazioni istituzionali poter avviare per sostenere ancora di più la speranza dei giovani”.
In un anno e mezzo di attività sono stati una trentina i colloqui effettuati da Corina, affiancato dal tutor del Progetto, Aldo Turacchi. Con una decina di giovani si è passati già alla fase operativa e se quello di Federico Comandi è il primo “gesto concreto” che prende forma, altri sono in dirittura.
Il Progetto Policoro è inserito all’interno dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro.
“La Dottrina sociale della Chiesa – dice il direttore dell’ufficio, Gabriele Baccetti – fa del lavoro un mezzo per comunicare la bellezza della visione cristiana della vita e dell’impegno umano per la crescita di se stesso, del contesto in cui vive, dell’economia. Il Progetto Policoro, nato come segno di speranza per i giovani del sud, è ormai uno strumento che si è esteso in tutta Italia, perché la Chiesa ha il desiderio di incoraggiare i giovani a credere in se stessi, nelle loro possibilità, nelle idee che vorrebbero far diventare un lavoro. Non siamo un ufficio di collocamento, né semplicemente un centro di ascolto dei bisogni dei ragazzi, ma uno strumento nelle loro mani, per scommettere su di loro, aiutarli nei loro progetti e essere, nel territorio in cui vivono, segni concreti di una speranza possibile. Non si tratta, infatti, solo di creare lavoro, ma lavoro buono, che veicoli valori evangelici. L’esperienza di Federico va in questa direzione”.
Per dare gambe all’idea imprenditoriale di Federico Comandi è stato importante lo staff di professionisti che il Progetto Policoro gli ha offerto, in particolare il commercialista Dario Pialli, e la fattiva collaborazione con Coldiretti Grosseto. Al momento, infatti, Federico ha già iniziato la vendita diretta, in azienda e a domicilio, dei prodotti dell’orto sinergico avviato lo scorso inverno ed ampliato in primavera. Accanto a questo, la Fattoria punta a offrire un centro di recupero, valorizzazione e commercio di specie vegetali (ornamentali o commestibili) e animali da cortile in via di estinzione, ma anche essere un luogo in cui accogliere, formare e occupare lavorativamente persone che, per varie ragioni, si trovano ad essere tagliate fuori dal mercato del lavoro (persone con diversa abilità ecc…).
“Siamo ben lieti di collaborare al progetto predisposto da Federico Comandi – ha detto Marco Bruni, presidente di Coldiretti Grosseto – Abbiamo messo a disposizione la nostra struttura e interpretato al meglio obiettivi e traiettorie dell’idea di questo giovane, animato da determinazione, passione e concretezza. Tutti aspetti che fanno parte del nostro progetto di Coldiretti quale forza amica del Paese e che anche a Grosseto – e in Maremma più in generale – stiamo portando avanti. Il binomio Coldiretti-Progetto Policoro è naturale, collaudato e ben congeniato. Questo in virtù delle tante similitudini che si possono indubbiamente cogliere nei singoli ambiti di attività. Auspichiamo che l’esempio di Federico, che si coniuga a meraviglia con le impostazioni ed i progetti di Campagna Amica, possa essere imitato da tanti altri giovani, in un momento in cui spesso, a nostro modesto avviso, a torto, si sminuisce, con troppa facilità, il ruolo dei giovani in agricoltura e non solo. Ringraziamo Alessandro Corina e gli animatori di Grosseto del Progetto Policoro, certi che questo progetto rappresenti un primo passo operativo importante in un percorso di crescita utile ai giovani, alle aziende e al territorio.”