GROSSETO – Nulla di fatto al Ministero dello sviluppo economico, dove questo pomeriggio si è svolto un incontro a cui hanno partecipato, oltre al commissario Paolo Coscione, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, l’assessore regionale Gianfranco Simoncini e quello comunale Riccardo Ginanneschi.
È rimasto solo un imprenditore interessato alla Mabro. Non si conosce ancora il nome di quello che potrebbe essere il nuovo proprietario, l’unica certezza è che è rimasto un solo imprenditore interessato.
La cosa positiva è che, da parte dell’imprenditore, sembra esserci l’intenzione a proseguire l’attività a Grosseto, forse proprio nel capannone Mabro. Da parte dei sindacati, come sottolinea Fabio Della Spora della Cisl, l’intenzione è quella di valutare al più presto se «il piano industriale possa stare in piedi, e quante persone verrebbero reimpiegate».
Se da questo punto di vista poco è cambiato rispetto al passato, una novità positiva per i lavoratori però c’è: il commissario ha confermato che ci sono le coperture per la cassa integrazione, e si è impegnato ad andare al ministero per valutare se ci sia la possibilità di averla immediatamente. Intanto il verbale stilato durante la riunione di oggi presso il Ministero dello sviluppo economico consentirà ai sindacati e ai lavoratori di andare dagli istituti di credito di riferimento per chiedere che venga anticipata.
Domani poi, alle 12, come ricorda Furio santini della Cgil «verranno aperte le buste per la gara d’asta per la vendita del capannone». La gara d’asta è già andata deserta per due volte. Se anche domani non ci saranno offerte sarà il giudice a dover decidere sul fallimento di Royal Tuscany, società che si trova al momento in concordato preventivo.