GROSSETO – Accoglienza dei migranti e staff del sindaco. Sono questi i due temi sui quali il centrosinistra, con i consiglieri dei tre gruppi, Pd, Lista Mascagni e Passione Grosseto, si esprime criticando l’atteggiamento della maggioranza che sostiene Vivarelli Colonna.
«Le ultime notizie apparse sulla stampa – si legge nella nota congiunta dei tre gruppi – evidenziano quanto la ricerca della vittoria con ogni mezzo e ad ogni costo porti a problemi di governabilità che poi inevitabilmente ricadono su tutta la comunità».
«Da una parte la Lega Nord, una delle due principali forze di maggioranza, pretende chiarimenti rispetto alle dichiarazioni rese dal Vice Sindaco Luca Agresti (Forza Italia) e dall’Assessore alla Sicurezza Fausto Turbanti (Lista Civica Maremma Migliore), rei di aver dato atto che nel nostro territorio esiste un “virtuoso sistema dell’accoglienza”, tanto da potersi parlare di un “modello grossetano che ha dato risultati in termini d’integrazione e sicurezza”, dopo una campagna elettorale condotta soffiando sul fuoco della paura per i fenomeni migratori e acclamando Salvini e la sua voglia di ruspe».
«Dall’altra parte il Movimento 5 Stelle si allontana ‘concettualmente’ sempre più dal suo ruolo di “opposizione” con la nomina del suo spin doctor ad addetto stampa del Sindaco. Torna così alla mente proprio la vicenda del comunicato stampa lanciato a pochi giorni dal ballottaggio con il quale il Movimento 5 Stelle, tra il detto e il non detto, rispondeva alle avances di Vivarelli Colonna, tanto da meritarsi l’appellativo di “accordicchio” per le poltrone, così come torna l’amplissima e certo non casuale, disponibilità della destra ad eleggere un consigliere del Movimento 5 Stelle a Vice Presidente del Consiglio Comunale».
«Come consiglieri della vera forza di opposizione stigmatizziamo tutto questo perché siamo sempre più convinti che l’unica strada per compiere quei cambiamenti così necessari alla nostra città stia nel confronto tra la gente e nel coraggio di una coerente ricerca delle soluzioni, nella consapevolezza di ciò che è possibile fare e ciò che non lo è, evitando così ogni forma di demagogia».