GROSSETO – Si chiama Acot – Agenzia per la continuità ospedale territorio – il nuovo percorso in via di sperimentazione anche a Grosseto, per accompagnare gli assistiti più complessi nella fase delle dimissioni dall’ospedale.
Questo modello, già operativo nelle ex Asl di Siena e di Arezzo, da alcuni mesi è attuato anche a Grosseto. Al momento, in via sperimentale, coinvolge l’Area medica dell’ospedale Misericordia e la Zona distretto Area grossetana, ma una volta a regime, sarà gradualmente esteso alle altre Aree funzionali, alle strutture ospedaliere e a tutto il territorio provinciale; con l’obiettivo più generale di arrivare ad un sistema unico ed omogeneo per la Usl Toscana sud est.
In sintesi, l’Acot, che coinvolge anche i medici di famiglia, facilita il collegamento tra l’assistenza ospedaliera e quella territoriale nei casi di pazienti con patologie o situazioni sociali complesse, le cui dimissioni richiedono un percorso dedicato per proseguire l’assistenza al domicilio o nelle strutture di riferimento, come gli ospedali di comunità o le residenze sanitarie assistenziali.
Il compito principale dell’Agenzia, infatti, è quello di individuare la collocazione più idonea per la persona, contribuendo così a rendere appropriato il periodo di permanenza in ospedale. In futuro, inoltre, dovrà funzionare anche in senso opposto: ovvero raccogliere i bisogni provenienti dal territorio, per assicurare la risposta più opportuna attraverso percorsi condivisi con i servizi coinvolti.
Il protocollo su cui si basa il lavoro dell’Agenzia, parte da un sistema già rodato in precedenza, ma con alcune importanti novità: il collegamento, come in passato, avviene attraverso il Punto unico di accesso (il PUA), ma cambiano i tempi – il bisogno della dimissione “complessa” viene segnalato già al momento del ricovero – e le modalità di presa in carico: l’assistito, infatti, già durante il ricovero viene valutato dagli infermieri dell’Agenzia, che condividono le informazioni con i medici di famiglia e del Distretto e con gli assistenti sociali. Viene così stabilito il percorso di dimissione, che viene poi condiviso con altri professionisti, il paziente stesso e i familiari affinché possano affrontare con maggiore serenità il momento delle dimissioni.
Un aspetto nuovo e importante nel ruolo dell’Agenzia, infatti, è proprio il rapporto con l’assistito e la famiglia, che nasce nel momento in cui vengono acquisite le informazioni socio-sanitarie e si attiva il percorso per le successive dimissioni.
“La continuità ospedale-territorio – spiega una nota della Usl Toscana sud est – è uno degli elementi qualificanti della programmazione socio-sanitaria, a garanzia della qualità complessiva dell’assistenza, della presa in carico e dell’appropriatezza del ricovero. L’Agenzia, affiancata dal protocollo che ne detta le modalità operative, è lo strumento dedicato che ha il compito di assicurare la correttezza del percorso, assicurando la migliore e più idonea assistenza, nel luogo più adatto per le condizioni dei pazienti stessi”