GROSSETO – Ha fatto tappa anche in Maremma il viaggio nell’Italia dei giovani artigiani raccontato da Marina Puricelli, autrice del libro “Il futuro nelle mani” (Egea edizioni). Trentuno tappe, trentuno storie, trentuno protagonisti in tutti i settori. E una di queste storie è quella di Priscilla Occhipinti, 38 anni, presidente dei Giovani imprenditori di Confartigianato Imprese Grosseto.
Il libro è stato presentato nella sede dell’associazione di categoria, a Grosseto, alla presenza delle autorità locali. Marina Puricelli – docente alla Bocconi di Milano – ha incontrato Priscilla nella sede della sua azienda, la Nannoni Grappe, ad Aratrice, Civitella Paganico. L’incontro comincia di fronte al cancello verde della distilleria Nannoni e, come ogni storia che si rispetti, parte dal passato: in questo caso da una vecchia fotografia che ritrae la piccola Priscilla che fa capolino da una porta e osserva con la massima attenzione un signore d’altri tempi con barba e baffi bianchi. E’ Gioacchino Nannoni, il fondatore dell’azienda oggi guidata da Priscilla.
Il suo maestro, perché proprio da lui Priscilla ha imparato ad amare quello che nel tempo è diventato il suo mestiere. Tutto è nato negli anni Settanta dall’amicizia tra Gioacchino Nannoni e Roberto Occhipinti, il padre di Priscilla, accomunati dalla passione per la pesca: nel 1973 Gioacchino scelse di aprire una distilleria in Maremma e Priscilla ha cominciato a frequentarla fin da piccola. Tanto che, dopo il liceo classico, non ci ha messo molto a cambiare i programmi che l’avrebbero vista seguire le orme della madre medico. Si iscrive a un corso universitario in enologia e viticoltura, a Firenze, e passa le sue giornate in distilleria ad affinare la sua passione e imparare il mestiere, a fianco di Gioacchino. Dagli impianti alla vendemmia, fino ai rapporti con i clienti.
“Un vortice, un innamoramento”, scrive Marina Puricelli nel suo libro. Finché per Priscilla Occhipinti arriva il momento di prendere la guida della distilleria, con Gioacchino Nannoni che lascia spazio al nuovo corso ritirandosi progressivamente per poi lasciare definitivamente nel 2000, restando comunque presente in distilleria. Da quel momento in poi è toccato a Priscilla. Una successione in continuità, ma guardando al futuro. Nel 2000 l’azienda fatturava 400mila euro e aveva 5 dipendenti: oggi il numero dei dipendenti è rimasto lo stesso, ma il fatturato ha toccato il milione, costituito per il 95% dalla distillazione di grappe per conto terzi e per il 5% da prodotti a marchio Nannoni.
Già dal 2011, infatti, Priscilla ha messo sul mercato una propria linea di grappe, prodotti che si stanno aggiudicando i più prestigiosi riconoscimenti del settore. E il cambiamento si è visto anche con la decisione di destagionalizzare la produzione e di saggiare la distillazione di prodotti diversi dall’uva come miele, birra, prugna e albicocche, e ancora di collaborare con aziende produttrici di liquirizia e cacao. Ma il successo va di pari passo con l’immutato – anzi, accresciuto – amore per la distilleria di Civitella Paganico, come dimostrano i “tour” per i visitatori che Priscilla segue personalmente. E la storia continua.