GROSSETO – “La possiamo oramai chiamare apertamente ‘ guerra del grano ’ quella che sta interessando, in questi ultimi tempi, le nostre campagne!” Non usa giri di parole il vice Presidente regionale e Presidente Cia di Grosseto Enrico Rabazzi di fronte all’attacco speculativo sul prezzo del grano
“I pezzi sul campo sono in picchiata con punte che toccano un meno 50% rispetto alla media degli anni passati, abbondantemente al di sotto dei costi di produzione che, per inciso, sono in continua crescita e che mettono letteralmente in ginocchio l’intero settore.
Ironia della sorte – continua Rabazzi –i prezzi precipitano proprio quest’anno che abbiamo un grano di qualità superiore: migliora notevolmente il prodotto e si abbassano i prezzi. Ma come pensiamo di salvare il settore che si impegna a dare cibo di qualità ai consumatori? Come pensiamo di convincere gli agricoltori a continuare su questa strada ? A meno che, il sospetto sorge spontaneo, il progetto sia quello di mandarci tutti a casa. A livello europeo i prezzi sono sostanzialmente stabili, per cui questa situazione è tutta italiana ed è originata da comportamenti speculativi: enormi quantità di grano italiano sono state esportate nel nord Africa in contemporanea all’arrivo di navi piene di frumento proveniente da Paesi Terzi. La conseguenza è stata l’insostenibilità dei prezzi e il loro crollo.
La Confederazione Italiana Agricoltori di Grosseto – conclude con decisione Rabazzi- come nel resto d’Italia ,dichiara lo stato di agitazione del settore e chiede al Ministro Martina di adoperarsi urgentemente per mettere in atto tutte le misure possibili per salvaguardare il nostro grano e i nostri agricoltori, mettendo fine alle importazioni selvagge e facendo risalire in modo naturale i prezzi a livelli almeno accettabili” .