SCARLINO – Il fiume Pecora, che da decenni ha messo a rischio idrogeologico l’intero bacino tra Scarlino e Follonica durante le piene principalmente invernali, tra allagamenti e numerosi danni, non presenta più un rischio grazie ai lavori di laminazione e la conseguente messa in sicurezza dell’intera zona. L’opera è stata inaugurata questa mattina dopo una progettazione partita nel 2009, coordinata dal Consorzio di Bonifica, in stretta collaborazione con la Regione e le amministrazioni di Scarlino e Follonica. I lavori esecutivi sono iniziati a luglio dello scorso anno e terminati il 26 maggio.
Questa mattina il presidente del Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa, Giancarlo Vallesi, insieme al direttore dei lavori Fernando Muccetti, l’ingegnere Roberto Benvenuto, i due sindaci, il deputato e presidente della Commissione Agricoltura Luca Sani e il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Silvia Velo, hanno ufficializzato questo progetto finanziato della Regione Toscana con il tradizionale taglio del nastro. Presente alla cerimonia anche il consigliere regionale Leonardo Marras che nel suo intervento ha ricordato l’importanza della sicurezza idrogeologica che è possibile anche grazie ai grandi consorzi in grado a dare risposte maggiori, sia per competenza tecnica, sia operativa, alle problematiche di questo genere, per garantire infine una maggiore sicurezza del territorio e di conseguenza dei cittadini.
«Questo taglio del nastro è la risposta, simbolica a un problema che il territorio ha da tempo. La realizzazione della cassa d’espansione del fiume Pecora mette in sicurezza dal rischio idraulico la piana di Scarlino e l’abitato di Follonica. Il successo che celebriamo oggi viene da lontano, ma è perfettamente in linea con le politiche di gestione del territorio messe in campo dalla Regione Toscana che ogni anno investe nella difesa del suolo 40 milioni di euro». Da questi fondi per i lavori sul territorio scarlinese sono stati investiti circa sette milioni di euro, un finanziamento importante che ha permesso di realizzare una vasca di espansione di oltre 35 ettari che consentirà di invasare oltre 900.000 metri cubi di acqua in caso di piena del fiume Pecora. Oltre al nuovo argine di contenimento della cassa è stato realizzato lo sfioratore in ingresso e il restitutore di uscita della cassa, il ringrosso degli argini destro e sinistro del fiume Pecora dalla cassa sino alla linea ferroviaria, l’allargamento della sezione di deflusso della Gora delle Ferriere.
Molta soddisfazione per i comuni di Scarlino e Follonica che negli anni passati hanno subito numerosi danni a causa delle piene del Pecora. Andrea Benini, sindaco di Follonica ha spiegato che «questo è un intervento storico per la messa in sicurezza di Follonica che permette finalmente di poter pianificare in sicurezza i lavori urbanistici della città». Anche Marcello Stella, sindaco di Scarlino, si è dichiarato «molto soddisfatto dei risultati di quest’opera così importante per il territorio che permetterà ora di occuparsi anche di altre zone a rischio idrologico come Pian D’Alma o il rinforzamento dell’argine di Scarlino». Dai finanziamenti complessivi di sette milioni di euro sono infatti rimasti a disposizione altri 1,3 milioni di euro che verranno investiti nel prossimo futuro per altre zone sensibili.