FOLLONICA – Martedì 5 luglio a partire dalle 10, alcuni soci volontari dell’Associazione Nazionale Forestali sezione di Grosseto, con sede in Follonica, daranno inizio agli interventi di cure colturali sulle piantine di pino domestico e leccio messe a dimora recentemente nella pineta di ponente e che vanno a sostituire i pini precedentemente tagliati perché ormai giunti alla fine del loro ciclo vitale.
Tali interventi saranno eseguiti esclusivamente da quei soci dell’Anfor che hanno conoscenza in materia per le esperienze accumulate durante la loro vita lavorativa; i soci dell’Anfor infatti sono pensionati, ma fanno anche parte del personale ancora in servizio, appartenenti al Corpo Forestale dello Stato che mettono a disposizione della collettività parte del loro tempo libero.
«Il Corpo forestale – interviene Stefano Vagniluca, comandante Corpo forestale dello Stato, ufficio per la biodiversità di Follonica – e l’amministrazione comunale di Follonica sostengono questa iniziativa, determinante per il patrimonio della nostra città, della quale proprio la pineta è indubbiamente una delle maggiori caratteristiche, evidenziando come in momenti di carenza di risorse, la partecipazione volontaria di cittadini che possono portare un concreto aiuto, risulti fondamentale».
`Questo intervento rappresenta una importante azione di rigenerazione della pineta, curata dal Corpo forestale – dice il sindaco Andrea Benini – si tratta di interventi sulle singole piantine , di taglio dell’erba e ripulitura dai rami, tutte cose che risultano fondamentali per la cura e la tutela della pineta. In questi anni ci siamo preoccupati di riqualificare i sentieri, rifare le staccionate, intervenire sui giochi per i bambini con investimenti continui e funzionali: adesso con questa nuova azione specifica di manutenzione, a cura di persone esperte e qualificate e grazie alla forte collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, confermiamo la nostra attenzione su questo importante patrimonio follonichese, patrimonio che andrà in eredità alle generazioni future».