SCARLINO – Rimossa dall’incarico per “pregiudizi incompatibili col suo ruolo”. Un nuovo capitolo si aggiunge alla class action intentata contro l’inceneritore di Scarlino. Maria Triassi, il consulente tecnico nominato nel 2015, è stata rimossa dal proprio incarico, è quanto precisato dal giudice del tribunale di Grosseto Giulia Conte che ha accolto la richiesta di “ricusazione o sostituzione per gravi motivi” da parte dei promotori della class action, seguiti dall’avvocato Roberto Fazzi.
E adesso si riparte da capo, con l’attesa di una nuova nomina di consulente tecnico da parte del tribunale. La class action, riunita per la richiesta di danni nei confronti della Scarlino Energia, puntava proprio su Maria Triassi per dimostrare il malfunzionamento dell’impianto, salvo poi ricredersi.
«Nella prima seduta di riapertura delle operazioni peritali svoltasi a Napoli il 18 aprile – si legge in una nota dell’avvocato Roberto Fazzi – il consulente tecnico aveva esordito con alcune gravi affermazioni e pregiudizi riportati dai testimoni ascoltati dal giudice. Tali dichiarazioni e pregiudizi sono stati ritenuti incompatibili con il ruolo super partes del ctu e cioè con la terzietà e indipendenza rispetto al quesito peritale e alle parti in causa».
Inequivocabile la risposta del giudice che ha accolto l’istanza con questa motivazione: “Ritenuto che le dichiarazioni effettuate da Maria Triassi integrino quei gravi motivi che impongono la sostituzione del consulente, che ha dimostrato di avere pregiudizi incompatibili col suo ruolo, le revoca l’incarico”.