GROSSETO – Si sono svolti questa mattina, nella chiesa di san Francesco, i funerali di Alessandro Baccetti, l’economo della diocesi di Grosseto, deceduto domenica a Roma, all’età di 54 anni, dopo essere stato colpito, nella giornata di venerdì, da emorragia cerebrale.
Ha presieduto la Messa di esequie il vescovo Rodolfo. Hanno concelebrato mons. Franco Agostinelli, attuale vescovo di Prato, che ha guidato la diocesi di Grosseto dal 2001 al 2012 e da oltre quaranta i sacerdoti, provenienti da tutte le parrocchie della Diocesi. Presenti, tra le autorità, il prefetto Annamaria Manzone col vice prefetto Sergio Di Iorio, il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il sindaco di Campagnatico Luca Ricciardi.
Tantissime le persone che hanno voluto prendere parte alla Messa, vissuta in un autentico clima di preghiera. Tra loro i ragazzi dello Junior Grosseto, la società di baseball di cui Alessandro era presidente. All’inizio del rito un gruppo di giovani profughi ospiti di casa Betania ha deposto gigli bianchi ai lati del feretro.
Ha animato la liturgia una rappresentanza della corale Puccini diretta dal maestro Francesco Iannitti Piromallo.
“Oggi – ha detto il vescovo Rodolfo nell’omelia – c’è una parola che non vorremmo mai entrasse nella nostra vita: è la parola morte. Ci è difficile anche pronunciarla e non la ascoltiamo mai volentieri, perché crea un vuoto, che specie in certi casi – come quello che stiamo vivendo – ci pare di non poter colmare. Le nostre parole diventano povere, molto più povere e solo il silenzio profondo del cuore, il silenzio lungo ci potrà aiutare. Come? Chiedendo aiuto alla vita stessa, al bisogno di vita che abbiamo tutti, all’amore dato e ricevuto, all’amicizia costruita, al ricordo del bene, alla preghiera, alla fede. E’ questo chiedere, è questo ricevere che ci aiuta a cercare un senso, la voce di questo momento in cui la morte ha vinto spezzando la vita di Alessandro”.
“Alessandro – ha detto il Vescovo in un altro passaggio della sua omelia – ha amato la Chiesa con professionalità operativa, con umiltà, con dedizione, con sacrificio, senza orari, senza tener conto di sé o del suo tempo e anche della sua salute. Eravamo sempre così sicuri di lui, che ci meraviglia di non vederlo… Siamo provati come da una potatura di cui è difficile cogliere il senso. Ci aggrappiamo alla Parola di Dio, perché ci aiuti a esser forti, a stare in piedi di fronte a questo momento e ad avere la luce della sapienza”. “E proprio alla luce della Parola di Dio pensiamo, ricordiamo, guardiamo Alessandro, la sua vita, il suo amore, il suo lavoro, la sua riservatezza, la sua generosità senza chiasso. Se c’era un bisogno lui era pronto, ma non si limitava a intervenire; se ne interessava, senza far rumore si prendeva cura, faceva suo il problema. E questo sentire compassione si è accumulato nel suo cuore. Il dolore e il male ponevano domande alla sua umanità e alla sua fede e cercava, da credente, questa luce più forte, chiedeva una aiuto alla fede, alla sua Chiesa”.
Al termine delle esequie hanno portato la loro testimonianza e il loro saluto l’amico di una vita, Paolo Bastianini; l’ingegnere della curia vescovile Ernesto Fiorini, la signora Pia Puoti, che con Alessandro condivideva l’esperienza della cooperativa Agape e l’impegno per la casa di riposo di Piloni; Luciana Pollini e don Vincenzo Repici, che a nome dei sacerdoti della Diocesi ha espresso il grazie ad Alessandro e alla famiglia.
Già lunedì sera tantissime persone avevano preso parte alla veglia di preghiera nella chiesa di san Francesco dove era stata allestita la camera ardente.
La salma è stata tumulata presso il cimitero di Sterpeto.