GROSSETO – «Salutiamo con soddisfazione l’impegno assunto con la nostra sede regionale dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in relazione all’emergenza della fauna selvatica. Auspichiamo che in modo costruttivo, con grande senso di responsabilità e con assoluta risolutezza si inverta un trend sino ad oggi negativo per le imprese agricole e per i cittadini». A parlare il direttore di Coldiretti Grosseto Andrea Renna.
«Rossi ha condiviso le preoccupazioni e le richieste dell’organizzazione – ha aggiunto Renna -. Nei giorni scorsi, Coldiretti Toscana aveva inviato alla presidenza della Giunta Regionale ed all’Assessore all’Agricoltura Marco Remaschi, un documento in cui veniva evidenziato lo stato di esasperazione del mondo agricolo e non solo, di fronte ad una errata gestione della fauna selvatica, che ha determinato un vero e proprio squilibrio dell’ecosistema regionale. Nel documento vengono anche prospettate soluzioni che possano rendere veramente efficaci gli interventi».
Oltre ad una diversa delimitazione delle aree non vocate alla presenza del cinghiale e di altri ungulati, Coldiretti Toscana ha chiesto la modifica delle delibere della Giunta Regionale, con le quali si individuano le procedure per l’attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica e del cinghiale in particolare. Tali atti vanno rimodulati per evitare complessità burocratiche che, di fatto, vanificano l’efficacia dei controlli, con conseguente esponenziale incremento dei danni. «Abbiamo assicurato al Presidente Rossi ed all’Assessore Remaschi di essere da subito disponibili a contribuire ad una rimodulazione delle delibere, perché così non possono funzionare, anche per responsabilità dirette di alcuni soggetti – afferma il direttore di Coldiretti Grosseto Andrea Renna – L’attivazione tempestiva degli interventi di controllo non può neanche essere condizionata da pastoie burocratiche. Ad oggi registriamo che le richieste di intervento presentate dalle imprese agricole e ancora inevase, giacenti presso gli uffici territoriali della Regione, sono oltre mille».
Coldiretti giudica molto positiva la volontà del presidente Rossi di adottare anche diverse modalità nell’organizzazione delle attività di prelievo. L’organizzazione ha altresì voluto evidenziare un aspetto che riguarda il risarcimento dei danni a coltivazioni e allevamenti causati da animali selvatici inclusi i predatori, chiedendo la non applicazione del regime in de minimis. Due recenti sentenze del Tar Marche escludono che tali indennizzi siano assimilabili ad aiuti di Stato e, quindi, sottoposti a regime di notifica alla Commissione europea o, appunto, a regime di de minimis. Sarebbe opportuno che la Regione Toscana tenesse conto di tali decisioni. La consapevolezza della gravità della situazione e la determinazione mostrate dal presidente Enrico Rossi, potrebbe far registrare i primi risultati già dalla prossima settimana. Coldiretti Toscana continuerà a mantenere lo stato di mobilitazione inaugurato lo scorso marzo.