GROSSETO – Consorzi rurali, Acquedotto del Fiora fa il punto della situazione, anche a seguito dell’incontro di oggi presso la sede del Comune tra il presidente Tiberio Tiberi, il sindaco del Comune di Orbetello Andrea Casamenti e il consigliere Roberto Berardi, per affrontare, prevenire e/o risolvere le eventuali problematiche estive. Nell’incontro si è deciso, inoltre, di aprire un tavolo di confronto riguardante le annose problematiche legate ai piccoli Consorzi idrici rurali insistenti nel territorio comunale. Le suddette tematiche saranno oggetto di una nuova riunione, prevista per il prossimo 7 luglio, che vedrà coinvolti anche i vertici dell’Autorità Idrica Toscana.
La problematica dei consorzi idrici rurali si trascina ormai da molti anni senza trovare una soluzione data la complessità dell’iter previsto. Infatti a oggi, nel territorio servito da Acquedotto del Fiora risultano circa 180 tra acquedotti e reti private che erogano acqua potabile a oltre 5000 utenti. La possibile presa in carico da parte del gestore di tali acquedotti e reti private rurali è attualmente disciplinata da un regolamento, approvato dall’Ato 6 Ombrone Toscana Sud nel 2002 e aggiornato nel 2005, il quale stabilisce che il trasferimento di acquedotti privati al demanio pubblico è possibile a condizione che le opere trasferite siano in perfette condizioni operative e manutentive, oltre che regolarizzate dal punto di vista amministrativo.
L’iter per il trasferimento delle reti idriche rurali coinvolge più soggetti con varie competenze. Le amministrazioni comunali che devono acquisire le tubazioni, gli impianti esistenti compresi i terreni su cui sono ubicate e le servitù e tutto quanto è funzionale all’esercizio della distribuzione idrica e al trasferimento di tali beni all’Autorità Idrica Toscana che provvederà ad affidarle al gestore del servizio idrico integrato secondo il regolamento vigente. Dal canto loro i consorzi devono acquisire la autocertificazioni sullo smaltimento ai sensi di legge dei rispettivi reflui, attestare la non sussistenza di morosità o debiti verso il gestore, provvedere alla costituzione delle servitù e alle cessioni gratuite dei terreni e degli immobili necessari a esercitare il servizio secondo le specifiche tecniche fornite dal gestore, farsi carico dei i costi di gestione sostenuti dal gestore fino al termine della gestione provvisoria attualmente fissata a 24 mesi e realizzare tutti gli interventi previsti per mettere a norma l’acquedotto privato.
I Consorzi possono finanziare parte delle opere di adeguamento degli acquedotti rurali partecipando ai bandi attualmente previsti nel PSR 2014-2020 della Regione Toscana. Per quanto riguarda il gestore, esso provvede ad acquisire la gestione di reti e impianti in via provvisoria per 24 mesi, come stabilito dall’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n. 6 (ora AIT), installare il misuratore unico di utenza a spese del Consorzio, individuando il punto di consegna della fornitura ai sensi del vigente regolamento del servizio idrico integrato, predisporre l’elenco degli interventi che il consorzio deve realizzare, per la presa in carico definitiva dell’acquedotto. Infine, da parte dell’Autorità idrica Toscana è necessario il riconoscimento dei maggiori costi che il gestore deve sostenere per occuparsi delle infrastrutture private da acquisire, tenendo conto dell’evidente disagio che deriva dalla gestione di acquedotti che – proprio per la loro caratteristica di ruralità – esulano dalle situazioni “standard” di gestione, e il riconoscimento, qualora l’opera non venga realizzata, dei costi sostenuti dal gestore per l’attività di progettazione.
«Appare evidente – afferma il presidente di Acquedotto del Fiora Tiberio Tiberi – quanto sia complesso portare a conclusione l’iter descritto. Peraltro numerosi sono i contenziosi quotidiani tra cittadini dovuti alla difficoltà di gestione del servizio da parte dei soggetti privati. Pertanto auspichiamo che tutti i soggetti coinvolti, amministrazioni comunali e Autorità Idrica Toscana, consci dell’urgenza di risolvere tale problematica, trovino quanto prima un’intesa per snellire e facilitare il complesso iter attualmente in vigore, nell’ottica di dare un servizio sempre migliore a tutti i cittadini, compresi quelli residenti nelle zone rurali».