GROSSETO – Potrebbe essere il momento della verità, o quanto meno quello in cui viene fatta chiarezza. Nella vicenda Mabro, d’altro canto, di chiarezza non c’è n’è mai stata molta. L’azienda, ufficialmente assegnata dal commissario Paolo Coscione il 20 aprile, ancora non ha un proprietario, o almeno, non è stato rivelato alcun nome che possa legarsi al marchio maremmano. Proprio l’assenza di notizie da ormai due mesi, ha messo in movimento i sindacati che una settimana fa hanno richiesto un confronto presso il Ministero dello sviluppo economico di Roma. Richiesta accordata e appuntamento fissato per lunedì 27 giugno alle 15.
Nella capitale saranno presenti le segreterie nazionali e provinciali dei sindacati, il commissario Coscione (nella foto), i rappresentanti della Regione e le Rsu aziendali. Proprio le Rsu auspicano che all’incontro sia presente anche l’imprenditore o gli imprenditori che intendono rilevare la Mabro. In alternativa, chiedono che dal confronto emerga il nome dei soggetti alla quale è stata assegnata l’azienda di via Senese. In sintesi la richiesta è quella di mettersi al tavolo e giocare a carte scoperte.
Il tutto a tre giorni da una scadenza importante che riguarda i lavoratori, in quanto il 30 giugno cesserà la copertura della cassa integrazione. Una partita, quella degli ammortizzatori sociali, che è sempre andata ai tempi supplementari con continui slittamenti e proroghe. Non è da escludere che anche questa volta finisca così, a meno che non sia lo stesso Coscione a tirar fuori il coniglio dal cilindro, svelando finalmente a chi è stata assegnata l’azienda grossetana.