GROSSETO – Dopo le dichiarazioni di voto di alcuni esponenti della sinistra grossetana, oggi ad intervenire sul ballottaggio è Marco Sabatini, coordinatore provinciale Sel Sinistra Italiana. «Poche settimane fa, Renzi ed il PD hanno fatto l’appello a non partecipare al voto in occasione del Referendum sulle Trivelle e, a Napoli per il ballottaggio tra De Magistris (Sinistra) e Gianni Lettieri (destra), hanno deciso di non dare indicazione di voto, mancandogli forse il coraggio di dire che preferiscono che vinca Lettieri».
«A Grosseto, nonostante le nostre difficoltà e la logica del voto utile abbia di fatto inciso sul risultato della Sinistra ed abbia mandato il M5S sotto le proprie aspettative – prosegue Sabatini -, il PD e la coalizione di Mascagni si presentano al ballottaggio sotto di 5 punti percentuali rispetto al candidato del centrodestra Vivarelli Colonna».
«Noi di Sinistra Italiana-SEL, a differenza di Renzi, non ce la sentiamo di dire ai cittadini di andare al mare. Noi non dimentichiamo che l’esercizio del voto è un diritto che abbiamo grazie alla Resistenza. Quindi domenica, anche a Grosseto come nel resto delle città, invitiamo tutti i cittadini a recarsi alle urne. E sia chiaro – ribadisce Sabatini – che i nostri voti non devono sommarsi a quelli della destra».
«Toccherà a Mascagni indicare, se ce l’ha, proposte che riguardino attenzione per le persone in difficoltà, per il lavoro e per l’ambiente. Aggiungiamo inoltre che siamo ormai consapevoli che purtroppo questo PD, a guida renziana, non è più interessato alla ricostruzione del centrosinistra, com’è stato dimostrato localmente ad esempio dall’intero percorso elettorale (e politico) di Orbetello oltre che da altre esperienze del recente passato (Magliano o Gavorrano), e che da subito Sinistra Italiana continuerà la propria campagna referendaria in tutta la provincia di Grosseto per la difesa della Costituzione sperando che chi si richiama alle proprie radici di Sinistra, dentro o fuori dal PD, non risponda agli appelli del premier/segretario – conclude – e si rechi in ottobre alle urne per difendere ciò che l’antifascismo ci ha regalato: la nostra Costituzione».