GROSSETO – Prime gare e prima medaglia per l’Italia nei Campionati Europei Paralimpici di atletica leggera, iniziati stamani a Grosseto. A conquistarla è Martina Caironi, che si mette al collo l’argento nel salto in lungo T42-44. La pluricampionessa mondiale atterra a 4,48 (+1.5) e avvicina il suo record nazionale di 4,60 all’esordio in questa stagione, dopo un periodo di stop per infortunio. Una misura decisiva per guadagnare il secondo posto, ottenuta al terzo tentativo. Sul gradino più alto del podio si conferma invece la bionda tedesca Vanessa Low, che mette subito le cose in chiaro con 4,71 (+1.6) nel salto di apertura, ad appena otto centimetri dal primato iridato che le appartiene.
“In gara viene fuori il leone che è in me – commenta l’atleta delle Fiamme Gialle – pensavo di finire terza, invece è andata meglio. Come prima gara stagionale, considerato l’infortunio e un solo vero allenamento da febbraio, non mi sentivo pronta. Ma sono contenta che il dolore sia passato, da qui riparto con l’obiettivo puntato su Rio de Janeiro. Ritornare in pedana è stato come se niente fosse, sono felice, non ho dimenticato le sensazioni. Sono tornata, il miglior salto l’ho fatto quando ho visto una persona che mi ha portato fortuna”, conclude ridendo.
La 26enne bergamasca, portabandiera tricolore alle prossime Paralimpiadi, prosegue così la sua collezione di medaglie internazionali: questa è l’ottava in carriera e la terza agli Europei, visto che nella precedente edizione della rassegna continentale ha vinto l’oro sui 100 metri e l’argento nel lungo, come agli ultimi Mondiali di Doha. Sarà di nuovo in pista a Grosseto mercoledì per i 100 metri alle ore 16.30. Bronzo alla francese Marie-Amelie Le Fur con un ottimo 5,69 (+0.3) fra le T44, sfiorando il record mondiale, ma con un punteggio inferiore a quello dell’azzurra nella comparazione tra le diverse categorie.
Tre azzurri superano il turno eliminatorio per guadagnare un posto in finale. Sui 400 T47 riescono a compiere l’impresa il giovanissimo portabandiera azzurro Riccardo Bagaini e il 22enne Giovanni Mazzette. Il piemontese del Gsh Sempione 82, nato nel 2000, firma il suo personal best con 55.88 che è il quinto tempo della sua semifinale, ma si qualifica grazie al secondo miglior tempo di recupero. “Una soddisfazione immensa – sorride – non me l’aspettavo. Ho dato il massimo, però domani voglio fare ancora meglio. Portare la maglia dell’Italia è un’emozione grandissima”. Corre invece in 55.89 il 22enne sardo, che studia e vive a L’Aquila, per ottenere di diritto una corsia in finale con il suo miglior risultato di sempre e la terza posizione guadagnata al fotofinish.
Squalificato, nella batteria di Mazzette, il grande favorito e detentore del record continentale, l’austriaco Gunther Matzinger, autore di una falsa partenza. “Dire che siamo contenti è poco – dichiara il portacolori della Saspo Cagliari – non me l’aspettavo, in realtà pensavo: “non ce la farò, non ce la farò”. Poi ho visto la mia allenatrice e mi ha detto che ho fatto il personale, vuol dire che sono arrivato in forma anche grazie a lei”. Per i due azzurri, appuntamento con la finalissima domenica alle 16.04.
Anche la sprinter Arjola Dedaj (Fiamme Azzurre) passa lo scoglio del primo turno, correndo in 28.33 (-1.0) sui 200 metri T11, e tornerà sui blocchi nella finale di questo pomeriggio alle ore 18.08 insieme alla sua guida Elisa Bettini. Niente da fare invece per il debuttante Marco Pentagoni (Ash Novara), eliminato sui 100 T42 con 16.08 (-1.5): “E’ stata una grandissima esperienza per me gareggiare con campioni di tutta Europa. Non è andata bene, però mi sprona ad andare avanti. Dopo lo sparo del via, il cuore è partito più veloce di me. In pista di solito non penso a niente, questa volta invece quando correvo pensavo che c’erano tantissime persone, che stavo gareggiando contro atleti che non mi aspettavo così veloci, persone veramente da ammirare”.
Nella mattinata inaugurale allo stadio Zecchini, arrivano due record mondiali nella stessa gara. Infatti il polacco Bartosz Tyszkowski lancia a 13,64 nel peso F41 per un progresso di 21 centimetri e la conferma dell’oro continentale, quindi il russo Dmitriy Dushkin ottiene il bronzo con 10,83 che vale il primato iridato della categoria F40, mentre l’argento va al tedesco Niko Kappel con 13,23. In tutto sono previste 6 giornate di gare allo stadio Zecchini, da sabato 11 a giovedì 16, con ingresso libero per il pubblico sia nelle sessioni mattutine dalle ore 10.00 alle 12.00 che in quelle pomeridiane dalle 16.00 alle 20.00.