GROSSETO – “La politica non lasci sola l’agricoltura in questo difficile momento, guai a considerare le aree rurali zone di serie B” Il vicepresidente regionale e presidente grossetano Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, Enrico Rabazzi, dopo una notte di sopralluoghi si fa portavoce del mondo agricolo e dei danni subiti a causa della bomba d’acqua.
“Il nostro timore è quello di essere ancora una volta abbandonati a noi stessi, sarebbe una tragedia nella tragedia vista anche l’impossibilità di chiedere lo stato di calamità – precisa Rabazzi -. Se è vero che la violenta perturbazione di ieri ha provocato danni soprattutto in città, e la nostra solidarietà va a tutti coloro che ne sono stati coinvolti, è altrettanto vero che la pioggia e la grandine hanno rovinato colture cerealicole, orticole, vigneti e capannoni. Inoltre molte strade poderali sono impraticabili perché sono diventate viottoli di fango, isolando di fatto famiglie e aziende. Comprendiamo che la zona del grossetano e di Civitella sono in stato di emergenza – continua il presidente-, e non è nostro intento passare avanti a nessuno, ma la storia insegna che noi arriviamo sempre secondi e la paura è che anche in questa occasione nulla sarà diverso”.
“Purtroppo non è possibile chiedere lo stato di calamità perché i danni non superano il 35% del territorio, inoltre sono esclusi dalla disponibilità del Fondo Nazionale di Solidarietà tutti gli eventi calamitosi per i quali è prevista la possibilità di una copertura assicurativa, e la grandine, per l’appunto, rientra nei casi previsti proprio dall’assicurabilità – continua Rabazzi -. Ma molti agricoltori a causa della mancanza di reddito non hanno assicurato le colture e oggi rischiano di dover arrendersi definitivamente. Per questo chiediamo che la Regione, e tutti gli Enti coinvolti non facciano orecchie da mercante ai nostri richiami”.
“Concludo ringraziando tutti i colleghi e il personale Cia che fino dalle prime ore dell’alba hanno lavorato per ripulire i nostri locali situati in via Monterosa. L’acqua ha danneggiato uffici, documenti e incartamenti. Una vera tragedia visto che gran parte del materiale era destinato alla prossima dichiarazione dei redditi e ai conteggi Imu. Abbiamo salvato tutto il possibile – conclude Rabazzi – ora inizia il lavoro, senza sosta, di recuperare i documenti delle aziende e del Caf in modo da non essere un ulteriore aggravio per i nostri associati e i cittadini”