GROSSETO – Una roulette russa: così in molti hanno definito il metodo utilizzato dall’Inail per dare, ad alcune imprese italiane, contributi (276 milioni di euro in totale) per migliorare i livelli di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Per ottenere il finanziamento le aziende interessate hanno prima dovuto superare una selezione via web e poi, il 26 maggio dalle 16, il famigerato “Click day” avrebbero dovuto inserire il codice per accedere al contributo garantito in base alla velocità di invio.
Era previsto, infatti, che la determinazione delle assegnazioni dei contributi seguisse l’ordine cronologico di arrivo del codice e questo per moltissimi imprenditori ha comportato addirittura l’impossibilità a premere il tasto invio, tra pagine che non si caricavano e problemi di connessione. Difficoltà che hanno riscontrato anche molti imprenditori maremmani.
“Purtroppo – dice Riccardo Beri, funzionario di Confartigianato Imprese Grosseto – la Maremma è rimasta fuori dai giochi. La nostra provincia, non avendo una connessione internet ultraveloce in molte zone, è partita svantaggiata e tale è rimasta: anche chi aveva progetti interessanti non è riuscito neppure ad accedere alla graduatoria, proprio a causa della linea. Capiamo che per Inail questa modalità di assegnazione risulta la migliore, ma è altrettanto vero che così noi rimaniamo fuori dai giochi”. Il bando ha lasciato molti imprenditori con il dente avvelenato: chi si è preparato per settimane è rimasto deluso.
“Crediamo che Inail debba comunque trovare una soluzione per permettere a tutte le imprese italiane di avere le stesse identiche possibilità – conclude Beri – altrimenti ogni anno ci ritroveremo in questa situazione”. “E’ stata un’opportunità persa – spiega Mauro Ciani, segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto – per il territorio e per le imprese che, nonostante tutto, investono sulla sicurezza ma non vedono premiati i loro sforzi a causa di un meccanismo che non avvantaggia i più virtuosi ma i più fortunati: e quando si parla di progetti per il miglioramento dei livelli di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro è inaccettabile affidarsi alla sorte, come se la sicurezza per le persone fosse un elemento variabile e non determinante”.