GROSSETO – La quattordicesima edizione della giornata dell’economia segna una svolta importante dell’ente camerale con l’accorpamento tra Grosseto e Livorno. Un processo iniziato da tempo, ma che adesso arriva al punto di svolta. Non è un caso che la classica analisi dei dati sia stata ampliata al concetto di territorio allargato: Maremma e Tirreno come unica entità.
I dati. La riflessione parte dalla popolazione che palesa un mancanza di ricambio con una sorta di piramide che si regge su una base troppo stretta. In compenso nella nuova area insistono il 15% delle imprese toscane con un 2015 positivo dal punto di vista delle nuove registrazioni, superiori alle cancellazioni. Nel totale sono 4.067 le nuove imprese, 3.613 quelle che non esistono più. Territori che seppur uniti presentano delle differenze: nel grossetano è rilevante il peso del settore primario, mentre è ridotta la presenza dell’industria, nel livornese il commercio e i servizi assorbono i 2/3 del totale di imprese. Le noti dolenti arrivano dall’export, settore nel quale Grosseto indossa di gran lunga la maglia nera della Toscana pur avendo un trend in crescita. Un dato fortemente attenuato con l’accorpamento, grazie ai dati livornesi. Dopo la ripresa si manifesta in maniera più concreta è nel settore turistico, con Grosseto al +4.6% di presenze e Livorno al +2,1%. Dati che, messi insieme, forniscono 1/3 del totale regionale in merito alle presenze turistiche.
«Questa è l’ultima giornata dell’economia che presentiamo come Camera di commercio di Grosseto – precisa Riccardo Breda, presidente per la parte Maremma dell’ente -. Dalla prossima volta avremo la Camera di commercio della Maremna e del Tirreno, per questa già da adesso abbiamo scelto di fotografare il territorio unito che rappresenta il 15% della popolazione Toscana e vanta 48 comuni. I numeri sul turismo sono quelli che fanno maggiormente sperare, anche perché abbiamo 200 chilometri di costa che sono un valore da sottolineare. Dove c’è da crescere però, è a livello di infrastrutture. Possiamo essere romantici quanto vogliamo, ma è necessario fare il salto di qualità verso l’agroindustria, preservando il territorio. Per il resto i nostri sforzi devono concentrarsi sul corridoio tirrenico. Se non sviluppiamo le infrastrutture non abbiamo futuro. E’ necessario completare la due mari e verticalizzare la filiera agroalimentare e l’agroindustria. Dobbiamo crederci di più, anche perché in questo momento abbiamo una Toscana va a due velocità, la crisi qua da noi è arrivata dopo, ma andrà via ancora più tardi se non svilupperemo le nostre eccellenze. Dobbiamo essere protagonisti della ripresa».
Il commissario ad Acta, Pierluigi Giuntoli, entra invece nel merito dei nuovi servizi e delle linee strategiche di sviluppo del nuovo ente: «La Camera di Commercio di Grosseto e Livorno hanno anticipato la riforma del sistema camerale, il primo esempio in Toscana di fusione tra enti su iniziativa diretta. Una scelta lungimirante da parte della parte politica che le due Camere stanno sposando con orgoglio e capacità professionali. Da un anno gli uffici stanno lavorando e collaborando per creare il nuovo Ente in modo concreto. Siamo di fronte ad una sfida importante, con due territori che hanno grandi affinità e problemi comuni. Starà a noi, con la collaborazione di tutti, categorie economiche, mondo delle imprese e istituzionale, trasformare in realtà questo progetto, valorizzando le best practices dei due enti»
Altro ospite di rilievo Paolo Ghezzi, direttore generale di Infocamere, la società consortile di informatica delle Camere di commercio italiane che ha realizzato e gestisce il sistema telematico nazionale che collega tra loro le 104 Camere di commercio e le loro 300 sedi distaccate. «L’informazione è alla base di ogni scelta economica. Quando è autorevole, affidabile e tempestiva diventa indispensabile per compiere le scelte giuste. I dati diffusi oggi sono un esempio di come le informazioni ufficiali delle Camere di commercio sull’economia reale, siano determinanti per conoscere da vicino le imprese. Sia per aiutare le istituzioni a disegnare politiche sempre più efficaci a loro vantaggio, sia per dare alle imprese stesse strumenti e servizi affidabili per essere più competitive: dall’identità digitale al supporto all’innovazione e allo startup di impresa, fino all’alternanza scuola-lavoro passando per la fatturazione elettronica».