GROSSETO – «In questi giorni febbrili della politica, che ci separano dal ballottaggio per le elezioni a sindaco nel Comune di Grosseto, preme sottolineare l’importanza del fatto che senza dipendenti pubblici, non si erogano i servizi pubblici, anche se questo può non apparire scontato, visti gli importantissimi temi sul piatto, che rischiano di far perdere di vista questa elementare equazione. E quando si parla di servizi pubblici, parliamo di anagrafe e stato civile, tributi comunali, servizi per l’infanzia, servizi sociali e culturali, servizi amministrativi trasversali ai settori, servizi tecnico manutentivi e urbanistici, servizi di polizia, le cui funzioni sono notevolmente accresciute negli ultimi tempi, date le nuove competenze a cui le amministrazioni comunali sono chiamate a dare risposta su temi quali immigrazione, sicurezza, sociale, integrazione, unioni di fatto». Così la Uil funzione pubblica chiede maggiore attenzione sulla questione relativa ai dipendenti.
«La cronica carenza di personale dovuta ai tagli governativi sulla spesa pubblica, registrata negli ultimi anni in tutte le Pubbliche Amministrazioni, non ha comportato nel Comune di Grosseto, un abbassamento del livello di servizio all’utenza, dato che è stata “tamponata” dalla professionalità e dallo spirito di abnegazione dei lavoratori. Nel Comune di Grosseto non si assume personale da molti, troppi anni. Nel Novembre 2014, enne approvato e pubblicizzato anche sulla stampa un Piano Occupazionale Triennale, che poteva dare una “boccata d’ossigeno” alla già grave situazione degli Uffici, attraverso l’assunzione di 7 unità lavorative, per lo più amministrative. Il “deliberato”, però, non fu attuato, a nostro parere, per 3 motivi, anche congiunturali tra loro: i tempi tecnici disposti dalla normativa per la mobilità obbligatoria, da espletare prima degli scorrimenti delle graduatorie esistenti; il mancato rispetto dei tempi medi di pagamento delle imprese del Comune di Grosseto, dove in sostanza,si stabiliva che le pubbliche amministrazioni, dal gennaio 2015, dovevano provvedere con cadenza annuale ad indicare i propri tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture dalle imprese, con un limite massimo di 90 giorni, pena lo “sforamento” degli equilibri di spesa e l’impossibilità di procedere alle assunzioni; la successiva entrata in vigore della Legge di Stabilità 2015 (Legge 190/2014), che ha destinato per il 2015 ed il 2016 le assunzioni previste a tempo indeterminato nelle Amministrazioni, per la ricollocazione nei propri ruoli delle unità soprannumerarie e destinatarie dei processi di mobilità nelle Province, a seguito dell’istituzione del “portale” della mobilità».
«Con deliberazione di Giunta Comunale 470 del 18 dicembre 2015, il Comune di Grosseto, ottemperando al disposto della normativa, ha approvato il Piano di Fabbisogno di Personale per il triennio 2015-2017 ed il Piano Assunzioni 2015, con il quale è stata prevista l’assunzione di 10 unità lavorative (8 amministrativi Cat. “C” e 2 Operatori di Polizia Municipale Cat. “C”), allo scopo di attivare, con effetto immediato, le procedure per l’assunzione del personale soprannumerario delle Amministrazioni Provinciali. Purtroppo, il “portale” della “mobilità” del Ministero della Funzione Pubblica, non ha “funzionato” come invece doveva, e, quindi, il Comune di Grosseto non ha potuto reperire le unità lavorative sopra indicate. Allo stato attuale, siamo in attesa del compimento delle procedure previste, che stabilisce il ripristino delle ordinarie facoltà di assunzione degli enti, previste dalla normativa vigente, nel momento in cui nel corrispondente ambito regionale, verrà “ricollocato” il personale interessato alla relativa mobilità. In sostanza, se la Regione Toscana comunicherà l’insussistenza di “esuberi”, i Comuni potranno riprendere ad assumere».
«Questa è la situazione attuale, che oseremmo dire “stagnante”, mentre gli Uffici Comunali, e, nella fattispecie, quelli del Comune di Grosseto, “soffrono” sempre di più ed erogano il servizio, grazie allo spirito di sacrificio del personale. Quale è la capacità attuale di assunzione del Comune di Grosseto? Non è dato saperlo, ma una cosa è certa: sperando che la situazione si “sblocchi” il prima possibile, bisognerà fare presto, perché: prima di assumere nuovo personale, è necessario procedere alla propedeutica approvazione del Bilancio preventivo 2016, del PEG/Piano degli Obbiettivi e della Variante al Piano Occupazionale, approvato nel 2015, tutti adempimenti che porteranno via del tempo prezioso; le graduatorie vigenti dei concorsi espletati, se non ci sarà una “proroga”, scadranno il 31 dicembre 2016. In questa ottica, non possiamo comunque non auspicare che ci possa essere una “risposta” anche per i dipendenti della Provincia, i quali, sempre dal 31 dicembre 2016, se la situazione non cambia, non avranno certezze sul loro futuro. Si dovrà anche decidere i servizi comunali da erogare “totalmente” (con i dipendenti pubblici), a carattere pubblico (noi auspichiamo e chiederemo che siano “tutti”), dato che, allo stato attuale, assistiamo a commistioni “pubblico-privato” in alcuni segmenti lavorativi (con la ditta “in house” Sistema al Settore “Tributi”, oppure con le Coop ai Servizi per l’Infanzia), che sono da evitare, dato il diverso regime giuridico (contrattuale) tra dipendenti pubblici e dipendenti privati, che, pertanto, potrebbe portare al rischio della disparità di trattamento tra utente ed utente; Ribadiamo che queste estreme criticità, ormai non più rinviabili, rappresentano un aspetto fondamentale che la politica deve avere a cuore, non meno di altri, visto il compito essenziale a cui è preposta una Pubblica Amministrazione: il servizio pubblico al cittadino, che si eroga, prima di tutto, con i dipendenti pubblici. E’ pertanto imminente il momento di dimostrare con i fatti, specialmente negli atti che indicano gli orientamenti, i programmi e gli obbiettivi gestionali dell’ente (a cominciare dal “Bilancio”, di prossima approvazione), se il “personale” ed i servizi che esso eroga, stanno veramente a cuore alla nuova classe dirigente del Comune».