MASSA MARITTIMA – «Se i distretti devono essere accorpati, la via più logica è mettere insieme Colline Metallifere, Amiata e Area grossetana. E il modello di gestione non può essere altro che la Società della salute, peraltro già presente nelle tre zone socio-sanitarie con risultati significativi in termini di assistenza e servizi». È questa, in estrema sintesi, la posizione espressa dai sindaci delle Colline Metallifere, che nei giorni scorsi hanno redatto un documento unitario nel quale avanzano la loro proposta per l’unificazione delle zone socio-sanitarie in provincia di Grosseto. Secondo la road map per il riordino del sistema sanitario regionale, infatti, entro il prossimo 30 giugno, la Giunta (previo parere della Conferenza regionale dei sindaci) deve proporre al Consiglio regionale i nuovi perimetri dei distretti, che, dagli attuali 34, devono ridursi a circa un terzo.
«L’obiettivo contenuto nella nostra proposta – spiega il presidente della SdS “Colline Metallifere” – Giacomo Termine -, è migliorare ulteriormente i servizi ai cittadini, mettendo insieme le diverse esperienze delle tre SdS, valorizzandone i risultati positivi e lavorando per abbattere le criticità. La gestione associata dei servizi, infatti, consente di risparmiare e ottimizzare le risorse, garantendo equità nell’offerta socio-assistenziale, soprattutto dove si registrano i bisogni maggiori, nella cronicità e nelle gestione delle persone fragili». Unificando queste tre zone, diverse per numero di abitanti, territorio e caratteristiche di salute, ovviamente non potremo prescindere dai Patti territoriali, che rappresentano la base di partenza e che sono stati condivisi con la Usl, discussi, approvati e rinnovati nel 2013. E’ chiaro che verranno rivisti e dovranno integrarsi anche alla luce del diverso assetto della rete ospedaliera, che vede tre presidi, di cui uno – il Misericordia – di livello provinciale, insistere nella stessa zona socio-sanitaria. Del resto l’integrazione tra gli ospedali, i progetti del focused hospital con il decentramento di alcune specialità verso le strutture periferiche, la riqualificazione dei piccoli presidi territoriali è la linea percorsa dalla nuova Direzione aziendale e condivisa con gli amministratori locali. Così come lavoreremo per ottimizzare ulteriormente la continuità ospedale-territorio, che vede le Colline Metallifere in posizione di eccellenza in Toscana, per rafforzare i servizi territoriali con la realizzazione dei progetti contenuti nei patti».
Infine, un elemento che i sindaci della Zona nord ritengono imprescindibile è la “governance” complessiva che richiederà un grande sforzo di programmazione, affinché i territori più piccoli siano rappresentati nella stessa misura dei più grandi. «Nessuno deve essere fagocitato e per questo proponiamo di utilizzare il numero dei consiglieri come criterio di rappresentanza”, spiega Termine che conclude guardando ancora oltre la Zona socio-sanitaria e lanciando una proposta di più ampio respiro: l’ambito di programmazione, cioè, non potrà essere in futuro solo quello della Zona distretto, “ma dovrà guardare ai territori limitrofi che hanno caratteristiche molto simili tra loro, come ad esempio la Val di Cornia, l’alta Val di Cecina, l’Amiata senese».