GROSSETO – Consegnato questa mattina a sette degli otto candidati il vademecum del sindaco. Il documento è stato scritto dalla Coldiretti Grosseto che ha chiesto a chi si candida ad essere il sindaco della città impegni concreti su una serie di punti. Una piattaforma per rilanciare l’agricoltura partendo dal presupposto che il settore primario può essere il punto di partenza per la crescita dell’economia e lo sviluppo del territorio. Filiera corta, valorizzazione delle produzioni locali, ma anche attenzione ai giovani impenditori e spazi di confronto con l’amministrazione. Queste solo solo alcune delle richieste avanzate dalla Coldiretti, che in Maremma conta 5500 associati con 14 sedi e 52 dipendenti. Di al presidente Marco Bruni e al dierettore Andrea Renna i sette candidati hanno poi presentato la loro visione rispetto alle richieste e alle istanze dell’associazione di categoria.
Marco Barzanti: nel suo intervento Barzanti ha parlato anche di incentivi per le aziende in modo che quelle più grandi e strutturate siano trainanti anche per i piccoli produttori per farli entrare nei mercati che contano. Barzanti ha anche espresso preoccupazione per l’accordo Ttip tra America e Europa.
Federico Trotta: per Trotta l’agricoltura è un punto fondamentale del programma di govenro della cirrà e ha citato due proposte lanciate di recente: l’istituzine della Deco (una sorta di certificazione per le produzione del Comune) per i prodotti locali agricoli e dell’artigianato; l’organizzazione di un mercato agricolo popolare.
Lorenzo Mascagni: La chiave per il futuro secondo Mascagni è quella di mettersi in rete e sapere che la dimensione aziendale è importante perché non sempre “piccolo è bello”. C’è la necessità di sentirsi parte di un progetto ampio così come è sarà fatto con il nuovo polo agroalimentare.
Massimo Felicioni: bisogna fare le scelte insieme, Comune da una parte e associazioni di categoria dall’altra. Per esempio potremmo utilizzare nelle mense delle scuole i prodotti del nostro territorio comunale. Per fare però bene ci vuole anche il coraggio di cambiare la classe dirigente.
Carlo Vivarelli: il sindaco deve avere l’obbligo, ha detto Vivarelli, di difendere prodotti e deve far chiudere i negozi gestiti dagli stranieri che sono abusivi e testimoniano il fallimento stato italiano. Tra le mie priorità c’è sicuramente la lotta al caporalato.
Giacomo Gori: noi abbiamo tra i progetti quello della “Bioregione della Maremma”, che mette insieme l’idea di difendere territorio, ambiente e agricoltura di qualità. Noi pensiamo anche di fare le scelte migliori sulle politiche agricole perché per esempio come assessore all’agricoltura abbiamo scelto un agricoltore, esperto del settore.
Antonfrancesco Vivarelli Colonna: mi sento di condiviedere a pieno tutti i punti che sono stati proposti, tranne un paio. Per esempio io non farà un assessore all’agricoltura, ma questa delega la riserverò per me, e la curerò da sindaco. In più voglio aggiungere che le associazioni di categoria saranno gli interlocutori privilegiati per il Comune.
Ecco il contenuto completo del vademecum:
-Valorizzazione delle produzioni locali, possibilità di includere i prodotti tipici locali nei bandi relativi ai menù delle scuole così come previsto dalla legge.
-Istituzione in piazza Dante a Grosseto, ogni prima domenica del mese, di un mercato di Campagna Amica a vantaggio dei cittadini- consumatori, accorciando la filiera.
-Attivazione legge di orientamento al fine di sottoscrivere convenzioni e istituire apposito albo per far realizzare lavori di manutenzione del verde di imprenditori agricoli (sfalcio banchine strade, ecc).
-Istituzione Assessorato Agricoltura in virtù della vocazione fortemente agricola della città e dei numeri espressi nonostante la crisi del settore primario in città; che possa lavorare su progetti comunitari dedicati all’agricoltura.
-Prevedere nel mercato settimanale del giovedì un’area per i produttori di Campagna Amica.
-Sulla scorta dell’iniziativa lanciata nel Comune di Firenze, rendere obbligatoria l’introduzione del 70% di prodotti di filiera corta o del territorio comunale per le nuove attività alimentari e di somministrazione per tutelare il made in Grosseto.
-Lanciare iniziative per la valorizzazione delle produzioni locali, attivando e rafforzando nel tempo il ruolo delle filiere agricole anche mediante attività da realizzare nelle scuole dell’obbligo.
-Coadiuvare al meglio l’offerta agrituristica.
-Istituzione orti urbani potenziando il lavoro già concretizzato dall’amministrazione.
-Affidare, seguendo le normative vigenti, terreni incolti e/o abbandonati mediante regolari contratti d’affitto a cooperative e/o imprenditori agricoli al fine di renderli produttivi garantendo occasioni di lavoro.
-Miglioramento della viabilità nelle zone rurali.
-Annullare i vincoli che frenano gli investimenti strutturali e la crescita delle imprese agricole.
-Verifica sui vincoli ambientali e paesaggistici laddove possono rappresentare negatività per le imprese.
-Possibilità di strutturare piani irrigui in grado di ridurre i rischi idrogeologici del territorio.
-Sbarramento ad ulteriore utilizzo di suolo agricolo.
-Semplificazione burocratica con riordino di terre soggette ad uso civico.
-Potenziamento tirocini formativi per avviare al mercato del lavoro giovani studenti degli istituti agrari, alberghieri e turistici.