BRACCAGNI – La natura, il trekking, il cavallo, la caccia, i falconieri… Per tre giorni l’area fieristica del Madonnino sarà il cuore di tutto quanto riguarda la vita all’aria aperta. I è aperta oggi a Braccagni la 26esima edizione (la seconda maremmana) del Game Fair.
La manifestazione, ormai collaudata, porta a Grosseto espositori da tutta Italia e visitatori appassionati da tutto il mondo. Un vero e proprio festival country come lo ha definito Carlo Pacini, direttore di GrossetoFiere «Una manifestazione che crea passione» e che la Maremma si è conquistata anche grazie al suo territorio, vocato proprio a tutte quelle attività che vengono esaltate nel Game Fair. Ma soprattutto un evento a cui molti aspirano e che la nostra terra vuole tenersi ben stretta.
«Abbiamo scelto Grosseto anche per la professionalità dello staff di GrossetoFiere – afferma Corrado Facco direttore di Vicenza fiere -. il nostro obiettivo è stabilizzare la presenza del Game fair su questo territorio. Per questo il Consiglio di amministrazione si è già espresso favorevolmente a che GrossetoFiere entri nel capitale sociale di Game Fair». Una proposta impegnativa ma che potrebbe consolidare i rapporti e su cui i soci della società fieristica maremmana stanno riflettendo.
«Questo è un momento importante e siamo felici che Game Fair si sia tenuto di nuovo qui – continua il presidente di Grosseto Fiere Andrea Masini – la nostra è una realtà piccola che può crescere se si instaurano collaborazioni con realtà importanti. Facco ci sta mettendo sul piatto la possibilità di entrare nel capitale sociale del Game Fair, una opportunità che stiamo valutando perché ci darebbe la possibilità di spiccare il volo. Per questo stiamo analizzando la questione con il consiglio di amministrazione e con la proprietà di GrossetoFiere».
Sono 150 le imprese che ruotano attorno al Game Fair «Questa – afferma Arsenio Carosi assessore al Comune di Grosseto – è una delle manifestazioni più congeniali per il nostro territorio. Questa è la sua sede naturale, e può significare una crescita economica per il nostro territorio».
«È bene che i soci privati investano in questa struttura – sottolinea il presidente della Camera di commercio Riccardo Breda -. Qui in Maremma il cavallo, la caccia hanno la loro connotazione ideale. Spesso la caccia viene maltrattata ma fa parte della cultura e della tradizione italiana e toscana, è una risorsa anche da un punto di vista turistico e per il territorio perché il vero cacciatore difende il territorio e non lo maltratta».