BRIGHTON UK – Leonardo Brilli 35 anni di Grosseto. Dal 2015 vive in Inghilterra dove lavora come Architetto per uno studio specializzato in progetti di edilizia sostenibile.
Come nasce la scelta di trasferirti all’estero?
Dopo essermi laureato in Architettura sostenibile e tecnologia nel 2008 a Firenze ho subito iniziato a lavorare, ma negli anni e dopo varie esperienze, ho capito che per il mio settore non avevo altra scelta che guardare all’estero.”
Cosa per te non ha funzionato in Italia?
La nostra edilizia è datata, non investe né si avvale di alcun tipo di tecnologia, e questo ne risente sia a livello di efficienza energetica che di qualità finale. Si dà pochissimo spazio a nuove idee progettuali e di design, specie se lanciate da professionisti giovani. Anche la nostra legislazione non ci aiuta emanando nuove normative quasi ogni anno, il che destabilizza più che rafforzare l’industria delle costruzioni. A questo nel mio caso si è aggiunto il fatto di essermi introdotto al mondo del lavoro tra il 2008 e il 2009, all’avviarsi di una crisi economica internazionale che ha messo in difficoltà non solo i giovani ma anche i professionisti più affermati.
Cosa hai fatto mentre eri in Italia?
Il ricercatore universitario per qualche anno, il formatore per gli ordini professionali, poi ho collaborato con vari studi e ho provato a mettermi in proprio. Ma il lavoro era poco soddisfacente o poco pagato e dopo alcuni anni ho sentito il bisogno di una diversa stabilità professionale, quindi ho fatto quello che pensavo da tanto tempo e sono partito.
Perché Londra?
Parlando inglese e francese già da qualche anno stavo mandando applicazioni all’estero; Inghilterra, Svizzera, anche Dubai. Poi incoraggiato da un’amica che già vive a Londra ho deciso di partire e cercare lavoro da lì. Londra è una città cosmopolita con un grande mercato del lavoro, dove professionisti che sanno parlare più lingue sono molto richiesti, e dove è possibile rimettersi in gioco professionalmente a qualunque età. Mi è sembrato il posto giusto per cominciare.
E’ stato facile trovare lavoro?
E’ stato in sé un lavoro. Da subito ho cominciato a mandare curricula e parlare con i recruiters. La ricerca del lavoro funziona molto bene in Inghilterra, magari ci vuole un po’ di tempo per trovare i canali giusti e farsi conoscere, ma se hai le competenze, le agenzie di collocamento ti aiutano veramente ad entrare nel mondo del lavoro. Ho avuto la fortuna di trovare un posto dopo un mese in un importante ufficio di design d’interni di Londra, ma dopo qualche tempo ho capito di voler lavorare in un diverso ambiente lavorativo e per un’azienda o studio che si occupasse veramente di architettura sostenibile. Mi sono messo di nuovo in cerca di lavoro e dopo un po’ ho ottenuto un colloquio con uno studio di architettura e progettazione che ha sede vicino Brighton, che mi ha assunto dopo il primo colloquio e dove adesso lavoro.
Come ti trovi?
Molto bene, oltre alla soddisfazione professionale andando a vivere fuori Londra ho trovato uno stile di vita più rilassato e umano, più affine a me. Ho fatto amicizia con i colleghi e con le persone che vivono nella mia zona. I primi mesi londinesi non sono stati facili da un punto di vista relazionale e sociale. Ho avuto la grande fortuna di essere ospite da una cara amica che mi ha accolto e insegnato tutto quello che mi serviva per diventare autonomo e vivere a Londra, ma è una città gigantesca dove tutti sono sempre impegnati ed è difficile vedersi, quindi spesso mi sono scontrato con la solitudine. In città più piccole come Brighton, le persone sono molto più accoglienti ed è più semplice conoscersi e creare relazioni, c’è meno diffidenza e una spontaneità maggiore… un po’ come accade da noi in Maremma.
Parlando di Maremma, ti manca? Cosa?
Mi mancano la mia famiglia i miei cani e le mie amicizie, e tanti bellissimi luoghi che puoi trovare solo lì. Purtroppo so che adesso per la mia professione c’è poco spazio in Maremma e in Italia, ma posso vivere le cose belle di questa terra ogni volta che torno.