ALBERESE – Torna la pulizia delle spiagge e dei fondali grazie alla campagna nazionale “Spiagge e fondali puliti” di Legambiente, in collaborazione con il Parco regionale della Maremma. Quest’anno la XXVIIesima edizione si è svolta all’interno della settimana delle aree protette, e a pulire sono stati una trentina di studenti dell’Istituto tecnico Giordano Bruno di Perugia che, dopo aver ritirato sacchi, guanti e cappellini consegnati da Legambiente, hanno ripulito il tratto di spiaggia da Marina di Alberese alla foce dell’Ombrone. In totale sono oltre trenta i sacchi pieni di rifiuti raccolti dai ragazzi e dai volontari, oltre a grandi pezzi metallici e pneumatici di ogni misura. Tra i rifiuti raccolti bottiglie di plastica, bombolette spray, medicinali, resti di occhiali, vetro e polistirolo.
“Conoscere e tutelare il mare, così come conoscere il danno che i rifiuti possono fare, è per tutti un dovere – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – primario soprattutto per evitare che questi ultimi finiscano incautamente in mare o sulla spiaggia. I frammenti di una bottiglia di plastica, ad esempio, possono rimanere in mare per circa 1000 anni. Avere la consapevolezza di questo è fondamentale per sviluppare nelle persone, a partire dagli studenti, il senso civico e una maggiore consapevolezza e tutela nei confronti dell’ambiente. Proprio per questo Legambiente organizza, dalla sede di Rispescia, la campagna Clean up the med, alla quale partecipano dal 1995 associazioni, scuole e istituzioni locali che dedicano l’ultimo fine settimana di maggio alla pulizia delle spiagge e dei siti naturali. Quest’anno sono state coinvolte oltre 100 associazioni di 14 paesi”.
“Spiagge pulite è un appuntamento importante – ha sottolineato Lucia Venturi, presidente del Parco regionale della Maremma – a cui teniamo e che ogni anno dà un segnale concreto sul comportamento che dobbiamo tenere nei confronti del mare e dell’ambiente. Ogni anno questa iniziativa richiama nel Parco della Maremma studenti e volontari, che in nome della responsabilità e del senso civico mostrano attaccamento al territorio e al Parco in particolare, tutelandolo e conservandolo come uno dei beni più preziosi della nostra Maremma”.
L’88% dei rifiuti trovati sulle spiagge nel 2015 è di plastica. Gli oggetti più comuni rinvenuti sui nostri litorali sono bottiglie, tappi, buste, stoviglie usa e getta, polistirolo e bastoncini cotonati. Tutto questo è emerso anche dalla Beach litter, l’indagine realizzata e curata da Legambiente che ha monitorato molte spiagge italiane e del Mediterraneo. In Maremma quest’anno l’indagine è stata eseguita dai volontari di Legambiente sulla spiaggia della Giannella.