ROCCALBEGNA – «Il sindaco “uscente” Galli ha dimestichezza con le frane, quelle fisiche e quelle politiche. In entrambi i casi è sfuggito e sfugge dalle sue responsabilità. Strade, muri e terreni nei diversi paesi del territorio sono ricchi di crepe, fessurazioni e questi diffusi movimenti critici hanno coinvolto anche la Giunta, fino ad arrivare alla ormai famosa casa di Roma». Così parla Giuseppe Conti, candidato sindaco a Roccalbegna della lista “Per un futuro nuovo”.
«Per 5 anni Galli non ha fatto nulla per la sua comunità trasformando il territorio e l’Amministrazione in una casa abbandonata».
«Alla disperata ricerca di consensi elettorali, promette interventi di manutenzione su un impianto sportivo, quello di Vallerona, che non è neanche regolarmente accatastato. Privo di certificazioni di conformità degli impianti e, quello che è più grave, privo d’impianto di smaltimento delle acque nere dei locali spogliatoi: un immobile illegittimo».
«Come pensa di consegnare agli abitanti di Vallerona e non solo, una struttura finanziata con denaro proveniente dalla geotermia, non a norma, priva di agibilità e quindi non abilitata all’uso pubblico per qualsiasi tipo di attività?»
«Se veramente aveva a cuore la crescita anche strutturale degli impianti sportivi del suo comune, avrebbe potuto presentare richiesta di contributo all’Istituto per il Credito Sportivo già da tempo, sulla base di uno specifico programma per il finanziamento e sostegno agli investimenti negli impianti sportivi. Sarebbe stata una richiesta ben motivata visto che attualmente tutti i plessi scolastici del comune di Roccalbegna sono sprovvisti di strutture per lo svolgimento di attività sportive-ricreative, e avrebbe potuto accedere a specifici finanziamenti a fondo perduto o mutui a tasso zero per gli spazi sportivi degli istituti scolastici, ed usufruire dello stanziamento complessivo di 123 milioni di euro messo a disposizione sempre dall’Istituto di Credito Sportivo. E’ tempo che il sindaco “uscente” prenda atto della sua scarsa attitudine e ci liberi dal suo controproducente contributo».