GROSSETO – Sciopero generale dei docenti. Domani gli insegnanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Snals, come non avveniva da lungo tempo, scenderanno in piazza tutti assieme, fianco a fianco. Il primo motivo è sicuramente il mancato rinnovo del contratto, in ritardo già da sette anni, ma anche che per il rinnovo sono stati proposti 200 milioni di euro «Si tratta di pochissimi soldi, afferma Anna Maria Giurelli della Cgil scuola – di fatto 6-7 euro al mese in busta paga in più. Un insulto e anche una perdita in termini economici, visto che la vacanza contrattuale al momento ne porta 13 in più in busta paga». Tra l’altro le paghe sono tra le più basse in Europa.
«Il comparto scuola al centro problematiche del paese». Sottolinea Sergio Murgia dello Snals. Della legge 107 i sindacati salvano solo la parte che riguarda le immissioni in ruolo «anche se di fatto sono state fatte dal Governo perché costretto dall’Europa. Stabilizzazioni più che assunzioni». Inoltre tutto il personale Ata non solo è rimasto fuori dalle stabilizzazioni, ma sottoposto a tagli di organico dalla legge di Stabilità.
Di fatto queste assunzioni fatte hanno svuotato le graduatorie, ma non hanno risolto il problema delle cattedre vacanti. Mancano insegnanti di matematica o di elettronica, e invece ce ne sono troppi di diritto sottolinea Fabrizio Settembrini della Uil. I presidi si ritrovano le classi scoperte e magari si vedono assegnati, ne potenziamento, docenti in sovrappiù per certe discipline. Un altro problema sono poi i trasferimenti: i neo assunti si troveranno a fare i conti con la mobilità nazionale e dovranno inserire, nella richiesta di trasferimento, 100 ambiti e 100 province, con il rischio di finire a insegnare in posti anche molto lontani da casa.
Un’altra cosa che preoccupa il sindacato è il potere dato ai dirigenti scolastici di scegliere gli insegnanti: praticamente le graduatorie non contano più se un dirigente ti vuole nella sua scuola, l’unico divieto riguarda i parenti del dirigente stesso. Inoltre gli ispettori che dovrebbero valutare i dirigenti, invece, ancora non ci sono. Alcuni dirigenti, tra l’altro, hanno la reggenza di più circoli, e questa aumenta il carico di lavoro e le difficoltà. Anche l’ex Provveditorato è in difficoltà, soffre dei tagli ed è tutt’ora senza dirigente conclude Alfonso Nocchi della Cisl.