GROSSETO – I vini DOC della Maremma sono i gioielli della nostra viticoltura che in questi anni si sono conquistati riconoscimenti nazionali e internazionali e spazi nei mercati del mondo.
Nell’incontro odierno su “La Maremma del vino” a cui sono intervenuti l’onorevole Luca Sani, presidente della commissione agricoltura della Camera, Leonardo Marras, capogruppo PD alla Regione Toscana, Alessandro Mugnaioli dell’Enoteca italiana e Lorenzo Mascagni, candidato a sindaco di Grosseto, è stato fatto il punto sulla situazione attuale .
“ Il Comune di Grosseto – afferma Lorenzo Mascagni – dovrà riconoscere e far propria la ricchezza rappresentata dai produttori di vino della zona, essere capofila, coordinatore e strumento di relazione con le istituzioni regionali, nazionali e internazionali. Il vino può essere una locomotiva per tutto l’agroalimentare di qualità che la nostra terra produce. Penso anche a iniziative che accompagnino quest’azione con la possibilità di creare spazi sulle Mura Medicee per ospitare l’anteprima annuale della Doc Maremma Toscana in rete con le anteprime delle Docg del Morellino e del Montecucco e favorire l’apertura dell’Enoteca della Maremma in centro a Grosseto coinvolgendo tutte le doc maremmane.”
“Con il via libera al testo definitivo del Codice della Vite e del Vino” – ha sottolineato l’On Luca Sani – il mondo del vino ha, finalmente, un testo organico che dà ai produttori risposte complete sotto ogni punto di vista, a partire dalla semplificazione amministrativa fino alla sicurezza alimentare.”
“La Maremma vitivinicola – ha continuato Sani – vive una fase di difficoltà non tanto sull’evoluzione produttiva, ma soprattutto sull’assenza di un sistema organico di promozione e marketing.”
Nell’anno del 60° anniversario dell’istituzione di una delle prime DOC italiane, quella del Bianco di Pitigliano, appare ancora fragile il sistema di relazioni fra le aziende e con il resto del mondo del vino toscano. Oggi, infatti, i viticoltori della Maremma e dell’Amiata si trovano soli a misurarsi in una competizione che li vede separati anche dagli altri imprenditori della regione.
“Dare valore al settore vitivinicolo – conclude Mascagni – vuol dire anche alzare l’attenzione e l’intervento sul fenomeno del caporalato che investe i lavoratori stagionali del settore e la nostra città. La legge “Martina”, attualmente in discussione al Senato, che prevede sia un inasprimento delle pene che dei controlli è uno strumento importante di cui solleciterò la promulgazione nell’incontro del prossimo 19 maggio con il ministro.”