GROSSETO – Se diventerà sindaco, Giacomo Gori, come primo atto istituirà una commissione d’indagine.
«Ora è ufficiale, – scrivono i 5 Stelle – l’ultimo consiglio comunale dell’era Bonifazi è fissato per il 31 maggio prossimo, a cinque giorni dal voto. La commissione d’indagine che il Movimento 5 stelle ha chiesto d’istituire fin dall’inizio del febbraio scorso non è stata neppure presa in considerazione. La sistematica assenza del numero legale in consiglio non ha reso possibile la discussione della nostra proposta a tutela delle famiglie».
«Per i cittadini del Peep Pizzetti ciò significa una cosa sola: quest’amministrazione non ha voluto fare chiarezza su quanto accadde nelle stanze del Comune nei tre mesi che intercorsero nell’anno 2008 tra l’inizio dell’azione giudiziale da parte delle sorelle Cavalli e la firma della convenzione. Non si preoccupino quei cittadini: dal 20 giugno, vinto il ballottaggio, la commissione d’indagine dedicata a far luce sul caos Peep Pizzetti la metterà in piedi la nuova giunta del Movimento 5 stelle».
«Prima di conoscere l’esito di un’accurata indagine interna non è possibile avanzare altre ipotesi e proposte. Non ci presteremo dunque a passerelle elettorali. Il lavoro avanzato dal Movimento nei confronti dell’affare Peep Pizzetti è sotto gli occhi di tutti. Da tempo. Tutto quel che verrà da ora in avanti detto ai residenti risponde a una sola parola: fuffa. Propaganda elettorale».
«Sono consapevole – spiega il candidato a sindaco del M5s, Giacomo Gori – della situazione. Quasi 400 famiglie convinte di aver acquistato una casa e che invece si sono trovate a dover fare i conti con una causa. Esistono delle responsabilità, come in tutte le cose che vengono fatte a questo mondo. Ed è nostra intenzione farle emergere in modo limpido perché con la vita della gente, con la casa, non si scherza. Chi si è comportato bene, chi ha fatto il proprio lavoro e chi ha assolto il proprio compito solidale con correttezza, buonsenso e serietà non deve avere nulla da temere. La commissione d’indagine che istituiremo non appena insediati in Comune darà la dimensione dei torti e delle ragioni. Ed è su quelli che agiremo, sempre e comunque nella tutela delle famiglie e dei soggetti più deboli».