GROSSETO – «Il nuovo grido di allarme lanciato dalla CGIL sul fenomeno del Caporalato nel nostro territorio non può e non deve lasciare indifferenti chi si candida a guidare il capoluogo della Maremma». Così parla Massimo Ceciarini, candidato sindaco di “Insieme, a Sinistra”.
«Nonostante la campagna mediatica di qualche tempo fa, e qualche apprezzabile iniziativa della Sinistra a livello parlamentare, l’argomento stenta a decollare e le proposte di legge depositate in Parlamento non sono sufficientemente sostenute dalla maggioranza di governo. Eppure il solo pensiero che nel nostro paese, nel 2016, pratiche di sfruttamento della forza lavoro così barbare vengano tollerate ci riempie di sdegno e riprovazione».
«Ecco i frutti avvelenati della precarizzazione e deregolamentazione del mondo del lavoro e dell’eliminazione delle tutele volute dal governo Renzi, aggravate e rese ancor più abiette dall’ormai incontrollato ai vouchers, un supermarket della forza lavorativa che porta solo sfruttamento».
«Noi sosteniamo le proposte della CGIL, dallo sportello per il “Collocamento pubblico contro l’illegalità” agli “Accordi per la totale tracciabilità dei compensi in agricoltura”, e vogliamo portare il tema all’attenzione mediatica durante la campagna elettorale con un’iniziativa con la deputata di SEL- Sinistra Italiana Marisa Nicchi il prossimo 23 maggio».
Nel Comune che vogliamo non albergherà la schiavitù del caporalato. A livello amministrativo locale, faccio mio preciso compito di rendere Grosseto capofila culturale ed esempio a livello nazionale nella lotta contro il caporalato perché vogliamo che la nostra Terra si distingua per la tutela dei diritti dei lavoratori, italiani o stranieri, e per le opportunità fornite agli imprenditori agricoli che puntano sulla qualità dei loro prodotti e su una “filiera produttiva rispettosa dell’individuo».