GROSSETO – Un ritorno in piazza per manifestare contro l’indifferenza di governo e politica rispetto allo stato di abbandono in cui sono lasciati i corpi di polizia locale. Così questa mattina, sindacati, gli agenti e gli ufficiali della Polizia Municipale e Provinciale, si sono presentati in piazza Roselli per un sit-in di protesta «a ranghi ridotti – precisano -, perché abbiamo ritenuto indispensabile garantire il servizio». Successivamente i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil sono stati ricevuti dal prefetto di Grosseto per consegnare le richieste da inoltrare al Consiglio dei ministri.
Sei i punti inseriti nella richiesta: il giusto riconoscimento e valorizzazione del ruolo e delle funzioni della polizia locale; rendere l’obsoleta legge 65 del 1986 più rispondente al mutato quadro normativo e istituzionale, uniformando su tutto il territorio nazionale le condizioni operative della polizia locale; l’apertura di un confronto serrato sul decreto di legge sulla sicurezza per dare risposte alle esigenze e ai bisogni del personale; il rinnovo del contratto nazionale e il riconoscimento della specificità e peculiarità dei corpi di polizia locale; porre fine all’ingiusta discriminazione, che ha estromesso gli appartenenti ai corpi di polizia locale dal riconoscimento della causa di servizio e dall’equo indennizzo; tutela e equità del trattamento economico e delle condizioni di lavoro.
«Ci sono dei servizi basilari che devono essere erogati, come sanità e sicurezza – spiega Massimo Sbrilli della Cisl -. Invece andiamo incontro a tagli e pochi confronti sulle scelte. C’è bisogno di fare chiarezza. Sempre più si chiede alla polizia locale di svolgere un servizio di sicurezza confondendola con una normale forza di polizia che però lo Stato non vuole, visto che recentemente è stato dismesso anche il Corpo Forestale. Il decreto di legge in materia di sicurezza è un’incognita, perché nessun confronto c’è stato. Vorremmo capire qual è il ruolo che si individua per la polizia locale»
«La polizia locale da una parte deve supportare le altre forze dell’ordine, ma dall’altra parte non viene riconosciuto niente, tanto meno tutele o indennizzi – aggiunge Sergio Sacchetti della Uil -. O si fa chiarezza, a partire dal contratto di lavoro, oppure è sempre più difficile andare avanti in queste condizioni».
«Tra l’altro continua a calare il numero di dipendenti a causa dei tagli sul pubblico – precisa Salvatore Gallotta della Cgil -. A questo punto è necessario fare chiarezza attraverso uno specifico ordine e la volontà di mantenere attivi e funzionali i servizi pubblici».
In sintesi il problema viaggia su due binari: il primo nazionale, con le richieste inoltrate al Consiglio dei ministri per comprendere quale debbano essere le funzioni della Polizia Locale, il secondo su scala locale, in merito alle scelte che la futura amministrazione dovrà fare, soprattutto sulla sicurezza e il numero di personale da impiegare, visto che al momento la Polizia Municipale di Grosseto è composta da 85 dipendenti.
«Il messaggio è che c’è necessità di fare chiarezza sul ruolo della polizia locale e su cosa devono fare – concludono i sindacalisti -. Rappresentiamo i lavoratori e occorre precisare che da parte loro non c’è una preclusione su eventuali novità di impiego. Vorremmo però sapere quali sono e ragionare a quel punto sulle condizioni del contratto».