GROSSETO – «Leggo con stupore le dichiarazioni dell’amico Felicioni sullo spostamento del mercato del giovedì e, come ambulante e commerciante del centro storico, non posso ignorare e non controbattere le tesi lette nei media». Alfredo Veltroni, candidato al consiglio comunale nella lista del Pd e soggetto operante nel settore, direttamente interessato su due fronti come ambulante, e come commerciante titolare di un negozio nel centro storico, intende chiarire alcuni aspetti della vicenda.
«Tralasciando l’aspetto storico e sociale del mercato, pur importante per la crescita e lo sviluppo dei servizi per il territorio, vorrei puntare i riflettori sulla questione puramente economica: le proposte di Felicioni hanno in sé un aspetto recessivo del tessuto economico della città – dice Veltroni – . La tesi dello spostamento del mercato in periferia, e di conseguenza dei flussi della domanda da esso derivanti, senza dimenticare l’ampia offerta dei centri commerciali, è a detrimento infatti dell’economia stessa del centro storico. La teoria di decentrare i mercati e portarli in periferia, magari anche con servizi annessi, è fallita miseramente: i comuni che hanno intrapreso questa strada, come Rosignano, Cecina e soprattutto Follonica, citata dallo stesso Felicioni come esempio positivo, hanno avuto ben presto un ripensamento, tanto che, dalla periferia della 167 ovest, il mercato di Follonica è tornato nel cuore pulsante della cittadina del golfo con la speranza di maggiori benefici per tutti e soprattutto per l’economia futura della zona».
«Il giovedì è per tutti a Grosseto il giorno del mercato: la gente, i cittadini si aggregano, si incontrano, si salutano, fanno affari, in una parola, vivono una società sempre più aperta. Ma coloro che in varie riprese propongono lo spostamento del mercato hanno presente il numero delle imprese collaterali della zona come piazza De Maria e via Ximenes?; si sono chiesti quale sarà il futuro di queste aziende senza il mercato? – domanda ancora Veltroni – L’errore antico che non vuole essere cancellato e che ci portiamo dietro in questa nazione, in questa città, è proprio la divisione in comparti, in corporazioni, delle categorie, degli operatori commerciali, delle professioni e dei mestieri. Si sente parlare da molto tempo di aggregare, di convogliare sinergie in progetti; e alla fine, la montagna partorisce il topolino».
Alfredo Veltroni si dice «Orgoglioso di essere iscritto alla Cisl che per prima, avveniristicamente, ha capito che la società stava evolvendosi, che il lavoro cambiava, e ha creato la FeLSA, la federazione del lavoro atipico somministrato e dei piccoli imprenditori. Resto convinto che tutte queste nuove realtà economiche insieme possano creare nuovo reddito e nuovo sviluppo – conclude -. Il mio prioritario impegno, qualora fossi eletto, è, insieme con il candidato sindaco Mascagni, collaborare per risolvere le criticità dell’attuale collocazione del mercato».