GROSSETO – Investimenti per 41 milioni di euro, ricavi per 103 milioni e 8,5 milioni di utile che non saranno ridistribuiti tra i soci (questo ha consentito di ridurre il debito di oltre 50 milioni e di risparmiare oltre 2 milioni di interessi all’anno). Sono i primi dati che emergono dal bilancio 2015 dell’Acquedotto del Fiora, bilancio portato in approvazione ai soci questa mattina.
«Abbiamo fatto investimenti per circa 100 euro per abitante – afferma il presidente di Acquedotto Tiberio Tiberi – e le parole chiave sono state investimenti, innovazione e rinnovamento». Tiberi parla poi della depurazione, «sono stati realizzati impianti di depurazione per gli scarichi con oltre 2.000 abitanti, di ultimare i depuratori nei comuni di Abbadia San Salvatore e Montalcino e iniziare la realizzazione dei depuratori di Arcidosso e Manciano, raggiungendo, così, la copertura del 94% contro una media nazionale che sta al 70%. Dall’inizio della concessione, il gestore del Servizio Idrico Integrato ha portato avanti investimenti per 340 milioni dall’inizio della concessione. Investimenti che hanno permesso di dotare il territorio di infrastrutture all’avanguardia, come la centrale di telecontrollo del Grancia, che consente di gestire da remoto 24 ore su 24 l’intera rete idrica di oltre 10mila chilometri. Questo ha poi consentito di ridurre i disagi causati dalle frane che pure continuano ad attestarsi in 15-20 ogni anno, ma abbiamo ridotto i disservizi ai cittadini».
È stato effettuato il consolidamento del debito a medio-lungo termine, per un valore di 143 milioni, con la conseguente riduzione del costo degli interessi bancari per circa 1 milione rispetto al 2014. Inoltre, sono stati stabilizzati 28 dipendenti a tempo determinato grazie alla legge di stabilità 2015. Alto, sempre secondo Tiberi, l’indice di gradimento degli utenti. Nel 2015 l’Acquedotto ha accertato e inserito, nell’anagrafica utenti, circa 3.700 evasori: questo ha portato nelle casse dell’ente ulteriori 600 mila euro.
«Andiamo verso l’efficientamento energetico – sottolinea l’Ad Aldo Straqualursi – con il rinnovo dei macchinari, con motori più performanti una sfida che vale il 20% della spesa in questo settore. Puntiamo sulla manutenzione preventiva piuttosto che agire sul guasto. E abbiamo diminuito, attraverso le nuove tecnologie il conferimento in discarica dei fanghi. Infine, è stato avviato il progetto “SAP – Work force management” insieme ad altre 50 aziende del gruppo ACEA che operano su 4 regioni italiane, per ottimizzare la gestione, rendendo più immediata la programmazione degli interventi sul territorio e riducendone i tempi».