MARINA DI GROSSETO – «Vivarelli Colonna vincerà e penso che ce la faremo anche a Castiglione perché l’aria sta cambiando. La gente ha creduto, magari inizialmente, a delle promesse, ma quando si arriva alla fine della campagna elettorale chiedono dove sono le soluzioni. Se le soluzioni non arrivano è giusto votare chi invece ha dato sempre risposte concrete». Inizia così la seconda tappa della visita dell’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi, giunta in Maremma per parlare di un tema attuale come la direttiva Bolkestein che rischia di rompere in maniera decisa tutti gli equilibri dell’economia locale basata spiaggia e turismo.
Una normativa che non fa dormire tranquilli gli operatori del settore turistico balneare. La nuova direttiva europea sta creando da tempo agitazione e l’occasione per fare il punto sulla situazione è arrivata proprio dalla visita del vicepresidente del Partito popolare europeo Dopo Castiglione della Pescaia il passaggio a Marina di Grosseto ha concluso la visita dell’eurodeputata in Maremma, accompagnata dal coordinatore provinciale di Forza Italia Sandro Marrini. «Da sette anni giro le spiagge d’Italia incontrando i balneari – ha detto Lara Comi-. Ora la palla è al governo. L’Europa ha detto che la proroga al 2020 non c’è, l’ha detto anche il sottosegretario Gozzi, quindi ora spetta anche ai balneari essere uniti, compatti, almeno una volta per salvare le proprie attività. Forza Italia è sempre stata dalla parte dei balneari, tutelandoli con più di una proposta, la sdemanializzazione, il doppio binario, ma se uno vuole essere masochista voti dall’altra parte».
«Bisogna assolutamente risolvere questo problema e non farsi prendere in giro – ha precisato il candidato a sindaco di Grosseto per il centrodestra Antonfrancesco Vivarelli Colonna -. A livello di Regione Toscana nella giornata di ieri siamo stati per l’ennesima volta presi in giro, noi andremo avanti e combatteremo per gli imprenditori e per i balneari. E’ assurdo in merito a queste direttive russi o cinesi vengano qua a colonizzarci».
«Viviamo di spiaggia e turismo balneare, ci sentiamo minacciati da questa situazione. Le nostre aziende hanno una storia e c’è una normativa che non sentiamo giusta – ha aggiunto Enrico Franceschelli, presidente provinciale balneari Ascom -. Ci sono in ballo tanti posti di lavoro in un comparto molto importante che andrebbe tutelato. Il governo è stato latitante quando è uscita questa direttiva, occorreva stare più attenti perché il problema per tanti anni è passato in sordina. Noi balneari siamo preoccupati».
«La preoccupazione è sempre attiva a causa di docce fredde costanti – ha puntualizzato Walter Maretti, segretario provinciale del sindacato italiano balneari -. Non c’è certezza nel difendere una categoria come la nostra che è un pilastro fondamentale dell’economia locale. Stiamo parlando di 45 stabilimenti balneari che usano prodotti locali, con una media di 10-15 dipendenti. Un indotto che non può essere mortificato».