ORBETELLO – L’amministrazione del sindaco Monica Paffetti incassa una brutta battuta di arresto in consiglio comunale, a poco più di un mese dalla data delle elezioni amministrative, e si vede respingere la proposta di nuove tariffe della Tari per il Comune di Orbetello che avrebbero portato ad un aumento medio per la popolazione tra il 9% ed il 15%.
E’ stata una seduta lunga e combattuta quella si è svolta questa mattina nella cittadina lagunare dove erano in discussione solamente 5 punti, tra cui appunto le nuove variazioni delle tariffe della tassa sui rifiuti che, per l’occasione, erano state svincolate dall’approvazione del bilancio (di solito si portano in approvazione contestualmente) e che sono state respinte, portando così all’applicazione delle vecchie del 2015 anche per l’anno in corso.
Ad aprire i lavori è stato l’assessore all’ambiente, Mauro Barbini, che ha ripercorso tutte le tappe degli ultimi anni «che hanno portato alla costituzione di un piano finanziario di gestione, per il 2016, di circa 4,5 milioni di euro, con un aumento rispetto allo scorso anno che si sarebbe poi ripercosso lievemente sulle tariffe Tari, giustificato soprattutto da una qualità del servizio che ha subito grandi miglioramenti negli ultimi anni». Di diversa opinione il leader dell’opposizione, Andrea Casamenti che, dopo aver parlato «dell’ennesima “legnata” per i cittadini che si poteva evitare» ha chiesto anche le dimissioni dell’assessore del Pd specificando di «non essere al corrente dei miglioramenti esposti da Barbini, bensì consapevole delle promesse fatte in cinque anni e non realizzate.»
L’ago della bilancia, costituito dai Moderati, ha votato contro perché, come esposto dall’ex assessore al bilancio, Roberto Miralli, «il fatto che l’approvazione delle tariffe sia avvenuto in maniera distinta dal bilancio non consente di vedere se si sarebbe potuto fare di meglio: tutto appare come una applicazione proporzionale degli aumenti, non derivante da una scelta ed analisi politica della nuova situazione.»
Infine il sindaco Paffetti ha chiuso il suo discorso prima del voto puntando soprattutto sul «buon lavoro fatto da Barbini, immenso rispetto alla pessima situazione lasciata cinque anni fa dal sindaco ministro, Matteoli, con i cassonetti che puzzavano ed erano tutti rotti e non veniva fatta attività di spazzamento.»