MARINA DI GROSSETO – Arrivano oggi dall’Arpat i chiarimenti in merito alla presenza di residui fecali rinvenuti alla foce del Canale San Rocco in una delle rilevazioni effettuate nei giorni scorsi. Nella nota si legge che gli «operatori Arpat, nel corso di un controllo sul reticolo idrico del fosso dei Mulini, hanno evidenziato che le acque erano torbide, con colorazione scura e con presenza di solidi in sospensione».
Praticamente, durante i prelievi di routine, l’Arpat ha notato che sull’acqua galleggiavano residui organici e ha effettuato ulteriori prelievi cercando di risalire alla causa. «Considerato che l’unica immissione importante del fosso dei Mulini è lo scarico depurato dell’impianto di San Giovanni – prosegue l’Arpat nella nota inviata a Comune, Acquedotto del Fiora e Regione -, gli operatori si sono recati presso il depuratore verificando che dai sedimentatori 2 e 3 fuoriuscivano fanghi biologici che erano trascinati con l’effluente nel recettore finale fosso dei Mulini».
«Il tratto del fosso dei Mulini, a monte del depuratore, non presentava acqua e dallo scolmatore di piena, posto in testata del depuratore, non si rilevavano fuoriuscite. Sono stati effettuati due campionamenti e precisamente nel fosso dei mulini e all’uscita del depuratore, con modalità istantanea».
L’Arpat conclude chiedendo chiarimenti sui tempi in cui sia iniziato il malfunzionamento e le operazioni messe in atto dall’Acquedotto del Fiora per risolvere la problematica visto che il campione alla foce è risultato positivo all’Escherichia coli e Enterococchi.