GROSSETO – Una visita a sorpresa, ma decisamente gradita. Al campo della Nuova Grosseto Barbanella, questo pomeriggio, è arrivato Giovanni Trapattoni, da tempo legato dalla Maremma, al punto che non perde occasione per visitare la nostra terra. Il mister, accompagnato da Rinaldo Carlicchi, ha reso visita alla struttura e si è soffermato a parlare con i dirigenti della società sportiva. Il richiamo del campo però, ben presto si è fatto sentire, e il Trap nazionale, dopo le foto di rito e gli autografi firmati ai più giovani, si è messo a fare una breve lezione di scuola calcio sui fondamentali. Un evento nato in maniera spontanea, con grande naturalezza.
Trapattoni è poi tornato sulla sua nuova veste di commentatore televisivo che accompagna le partite della nazionale: «Avevo anche un’offerta dalla nazionale della Costa d’Avorio, poi però non si è concretizzata e allora mi sono buttato con entusiasmo in questa avventura – spiega -. Anche se resto un uomo di campo. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di allenare grandi squadre, come da ragazzo ho avuto la fortuna di poter intraprendere il percorso da giocatore. Penso di essere stato fortunato anche in quel caso, perché avendo i capelli biondi spiccavo rispetto ad altri», aggiunge con grande modestia.
Sui vivai italiani che non sembrano più quelli di una volta, Trapattoni analizza il contesto: «Nel calcio adesso non ci sono più frontiere e quindi è sempre più difficile restare ad alti livelli. Ci sono tante figure come i procuratori che vanno a visionare i giocatori anche giovani, ma io credo che debbano essere le società giovanili ad essere più intraprendenti, a fare il primo passo e a proporre il loro lavoro».
In chiusura Trapattoni ricorda la figura di Bruno Passalacqua, a cui è intitolato il campo sportivo di via Australia, sul quale in questi giorni si sta disputando la 42^edizione della coppa a lui intitolata: «Ho un grande ricordo – glissa il Trap – perché è stato il mio primo direttore sportivo. Fa piacere che il torneo a lui intitolato sia tornato dopo 7 anni a Grosseto e che si giochi in una così bella struttura cittadina».